Lamezia: Surace, puntare attenzione sul fenomeno migratorio

Lamezia Terme – (di Giovanni Mazzei) – Il fenomeno migratorio, la sua mole e sue dinamiche, e il modo di relazionarsi ad esso da parte di un sistema sanitario spesse volte poco adeguato a gestirlo è al centro di un convegno iniziato oggi presso un hotel del hinterland lametino, il convegno vedrà domani, per l’ultima giornata di svolgimento, anche la presenza dell’on. Livia Turco, ex ministro della Sanità.
Il dottore Lorenzo Antonio Surace, direttore del Centro di Medicina del Viaggiatore e delle Migrazioni (organizzatore del convegno), introducendo gli interventi, spiega come obiettivo della “due giorni” lametina sia quello di puntare l’attenzione sul fenomeno migratorio che, in relazione alla Legge 132 del Dicembre 2018 (Legge Salvini), dovrà essere visto e vissuto con scenari e prospettive diverse rispetto a quelli di qualche anno fa.
La questione è stata analizzata anche dal dottor Fico, commissario dell’Asp di Catanzaro, il quale ha dichiarato che a fronte della legge Salvini “la problematica migranti andrà analizzata sia in termini sociali, sia dal punto di vista sanitario, per organizzare al meglio le risorse a disposizione. La Calabria è fortemente esposta al fenomeno migratorio, basti pensare a Crotone con il campo profughi più grande d’Europa. L’organizzazione andrà migliorata, si pensi ad alcune malattie oramai debellate ma che il flusso migratorio ha riportato nelle nostre zone: non possiamo farci trovare impreparati”. Dal punto di vista amministrativo Fico valuta anche la situazione turnover: “il lavoro di quasi 3 mesi di accordi in questo modo è saltato! Cotticelli ha preso l‘impegno di trovare una deroga e lo speriamo vivamente, perché tutto ciò sarebbe altamente deleterio, oltre a ciò ci saranno da sommare anche gli effetti che avrà Quota 100, i quali non sono ancora stati determinati”.

Il dottore Perri, predecessore di Fico nello stesso ruolo, ricorda come “dall’impreparazione che avevamo nell’affrontare a Botricello lo sbarco dei Curdi nel 1996, abbiamo di molto migliorato la nostra preparazione in termini d’accoglienza. Questo processo di miglioramento non può far altro che avanzare”.
Ai saluti istituzionali, vista l’assenza di alcuni dei nominati in cartello, si è aggiunto Giovanni Minoccia, ex sindaco di Acquaformosa, il quale favorì nel suo comune l’integrazione tra migranti ed autoctoni: “Ad occuparsi del fenomeno migratorio ci vorrebbe, forse, un mistero differente da quello degli Interni. In quanto per queste persone non bisogna pensare in termini di difesa e sicurezza bensì, esclusivamente, d’accoglienza. E di certo non può essere accogliente uno stato che dichiara fuorilegge un ragazzino ospitato non appena questo compie la maggiore età, ci vorrebbe un ministero capace di maggiore umanità”.
Il dottor Antonio Belcastro, direttore generale del dipartimento Tutela della Salute, invece, si esprime sul rinnovamento del sistema sanitario nazionale “l’universalismo del nostro sistema sanitario sta snaturandosi, passando da una sanità per tutti a una salita per molti. Inutile disquisire e distinguere tra Hub e spoke, di cui molto si parla ora, l’importante per l’ospedale è quello di erogare servizi cioè di tutelare la salute dei cittadini e dei malati”.
Oltre ciò denuncia anche la mancanza di Fondi erogati per la Regione Calabria, fondi poi destinati ad altre regioni, tutto ciò “aggrava il famigerato turnover di assunzioni, che verrà inasprito ancor di più da Quota 100.Così facendo non avremo possibilità di assumere nuovo personale e ciò creerà un circolo vizioso che porterà ad eventuali nuovi commissariamenti”.
Dopo i saluti di rito è dunque iniziata la tavola rotonda che ha come argomento “l’impegno delle istituzioni nei confronti del Fenomeno Migratorio”, moderati dal giornalista Gianfranco Manfredi, si sono susseguiti gli interventi della dottoressa di Ruocco, della dottoressa Chiodo, del dottor Costanzo e del dottor Di Maria.

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