Distruggono bosco per costruire, 7 denunce nel Reggino

Reggio Calabria  – Un bosco di proprietà comunale, sottoposto a vincolo ambientale, distrutto e il terreno occupato con costruzioni e baraccamenti abusivi. Sette persone sono state denunciate, come responsabili dello scempio, dai Carabinieri nel Reggino.
Ad operare sono stati i militari delle stazioni forestali di Roccella Jonica e Caulonia. Il bosco si trovava in località Vasì-Pericaro ed era di proprietà del Comune di Martone (Rc). Vi era stato edificato abusivamente una sorta di villaggio rurale in muratura,composto da abitazioni rustiche, magazzini, depositi, stalle (per una superficie coperta in muratura di circa 250 mq), baraccamenti di vario tipo, terrazzamenti per la coltivazione ed una vasca di raccolta per le acque di irrigazione del volume di circa 20 metri cubi. Il tutto collegato da una strada sterrata lunga circa 400 metri e recintato con rete metallica e relativo cancello.La risposta su come questo scempio sia stato possibile l’ha data una sessantacinquenne presente sul posto al momento del sopralluogo e già nota alle forze dell’ordine, che alla domanda dei militari ha risposto candidamente “qua è tutto mio”, esibendo anche una bolletta Enel.

Ai carabinieri forestali, coadiuvati dall’ufficio tecnico del Comune di Martone, è bastato poco per appurare la verità; tutta quella squallida baraccopoli, con la presenza anche di mucchi di rifiuti, nell’insieme vasta circa 2,5 ettari, era stata eretta abusivamente su un terreno di proprietà comunale, abbattendo un bosco di alto fusto di faggio, il tutto in un territorio forestale protetto dal vincolo paesaggistico, idrogeologico ed antisismico. Il terreno era stato semplicemente rubato alla collettività, da persone incapaci di comprendere il valore dei beni comuni. Le indagini hanno permesso di identificare altri 6 autori dello scempio, tutti nati o residenti a Nardodipace (Vv), alcuni dei quali legati da vincoli di parentela e pregiudicati.
Lunghissimo è l’elenco dei reati contestati che vanno dall’invasione dei terreni comunali, al furto e danneggiamento di beni demaniali, alla distruzione e deturpamento di bellezze naturali. Sono state inoltre elevate sanzioni amministrative per 7.200 euro. Inevitabile quindi l’immediato sequestro dell’area.