Donna scomparsa: appello fratello, “Pentitevi e confessate”

Vibo Valentia – Sono passati 4 anni dalla scomparsa della commercialista ed imprenditrice agricola, Maria Chindamo, di Laureana di Borrello (Rc), aggredita da ignoti la mattina del 6 maggio 2016 dinanzi alla sua tenuta agricola di località Montalto di Limbadi (Vv). Il fratello Vincenzo chiede giustizia, affermando di essere, insieme ai familiari, “condannato eternamente alla quarantena affettiva, lontano da Maria, dai suoi sorrisi e dalla sua forza. Quei sorrisi e quella forza vivono in noi e in tutti quelli che chiederanno verità e giustizia per l’ingiusta scomparsa. Criminali, non siete stati ancora scoperti – aggiunge Vincenzo Chindamo – ma il mondo giusto prova vergogna e schifo per voi. Pentitevi e confessate. Si vergognerebbero di voi anche i vostri stessi cari”. Quindi un accorato “appello alle forze dell’ordine e alla magistratura per avere una risposta più rapida e decisa alla richiesta di verità e giustizia”.
Un appello anche da “Libera”. “In questi anni dalla sua scomparsa – si legge in una nota – i familiari di Maria Chindamo ci hanno dato un grande insegnamento di dignità e compostezza, mostrando grande fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine. Grande fiducia che deriva anche dalle operazioni che sono state compiute nel vibonese. Ma non è sufficiente se non c’è il contributo dei cittadini per infrangere la cappa di silenzio alimentata da indifferenza e rassegnazione”.