Spettacoli: nello splendido anfiteatro di Corazzo l’amore napoleonico

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Lamezia Terme – L’offerta culturale quest’anno a Corazzo, ancora una volta, si è confermata di altissimo livello.
Ne è stata prova lo spettacolo di ieri sera che ha portato, nello splendido anfiteatro naturale del chiostro dell’Abbazia artisti di rilievo.
Porta la firma di ??#‎Vision Art, un progetto di promozione turistico culturale nato dalla collaborazione tra Latitudine Sud, Progetto Gedeone,??#‎LibriAMOci (la biblioteca itinerante) e con il Patrocinio del Comune di Carlopoli.
Il filo rosso della serata di ieri sera 12 agosto ha legato musica e parole è stato l’amore.

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Claudio Fittante, Giancarlo Paola, Fabio Sirianni, ospite Gaetano Cinque, che per mano hanno condotti i protagonisti e gli spettatori nel cuore del corteggiamento all’epoca di Napoleone.
E’ stato un affascinante viaggio all’interno di quel continente sterminato che è la musica; sì, perché le cose belle di solito si incontrano in viaggio.
Basta solo decidere di partire e “il bello” ti viene inevitabilmente incontro.

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Ieri sera forse in una forma poco consueta, era la prima volta che la musica ottocentesca e le poesie di Metastasio facevano capolino tra le mura dell’abbazia, ma oltremodo affascinante.
Anche i colori della sera hanno fatto la loro parte, degne quinte del nostro palcoscenico, questo meraviglioso teatro naturale incastonato nella valle del Corace. Per gli organizzatori la cultura non va cercata tra le pieghe di un bilancio, non può essere confinata soltanto tra i capitoli di uno sterile documento contabile. La cultura va cercata e frequentata nei luoghi in cui si fa: nel lavoro delle Associazioni che in questa estate carlopolese, con il loro impegno, hanno organizzato manifestazioni, convegni, spettacoli teatrali, nel patrocinio “in economia”, o molto più spesso logistico dell’Amministrazione Comunale di Carlopoli che ha sempre sostenuto le iniziative.
La cultura non è un numero o una cifra, ma un viaggio. Se non si decide di salire sul treno non ci si può lamentare di essere rimasti alla stazione e di non avere visto nulla. E anche ieri stasera la cultura era lì, tra quelle mura, senza pesare su alcun bilancio, ad attenderli, ma… ancora una volta, peccato… non sono venuti.