Arte: le “trame interrotte” di Rosa Spina arrivano in Lombardia

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Catanzaro – E’ stata inaugurata nella Galleria il Minotauro Art di Palazzolo sull’Oglio (Bs), la mostra “Trame Interrotte” dell’artista calabrese Rosa Spina, curata da Antonio Falbo. In occasione dell’evento, sono state presentate al numeroso pubblico un gruppo di Opere sit-specific, opere bidimensionali, tridimensionali e installazioni di strutture “Mobili”, di fili colorati che si rincorrono, fra trama e ordito, fra andata e ritorno, fra dritto e rovescio. Composito e’ l’ allestimento, con un ricco percorso in cui si recuperano tracce di archetipi, colori e atmosfere evocative e rimemoranti. Opere in movimento, dalle forme aeree creano dense immagini naturali e danno sensazioni di levita’ allo spettatore che attraversa quei fili e idealmente ricostituisce il sottilissimo legame che unisce presente e memoria. Le opere in mostra sono pubblicate in catalogo con testi di Antonio Falbo, Giuseppina Laura Dominici e Leonardo Bizzocco.
“Le mie “strutture mobili” – spiega l’artista – sono state allestite nelle bianche pareti della galleria, emergevano come un incanto. Senza fine e’ stato l’effetto sullo spettatore nel contemplare ciascuna opera prima. Piacevoli sono state le sensazioni ad un primo veloce colpo d’occhio. Colti da questo incanto hanno ammirato le opere e l’ unicita’ della mia produzione. E’ stato commovente osservare gli spettatori con il naso in su’ a contemplare le strutture mosse da un alito di vento”. Le strutture mobili, spiega, “sono venute fuori dalle ansie di ricerca e innovazione. Un processo alchemico creativo, storico, culturale, tramuta il passato in presente, la tradizione in modernita’, i miei lavori corrispondono a una maturita’ e ad una crescita interiore, guardo dentro per cogliere le emozioni e i sentimenti piu’ profondi. Per accrescere le competenze operative nelle mie creazioni e sperimentazione artistiche, ho dedicato molti anni della mia vita per indagare sulle potenzialita’ espressive di diversi materiali, esse rappresentano man mano il filo conduttore della mia crescita artistica e la libera espressione della mia creativita’, senza condizione e senza limiti. Lavorando con fibre naturali ho creato un’intesa estrema con il telaio che mi ha permesso di reinterpretare le creazioni tessili, trasformandole in una forma d’arte contemporanea sono nati i defilage: tramature tessute al telaio ancestrale e metamorfizzati in un linguaggio contemporaneo”. La mostra prosegue per tutto il mese di marzo.