Province: Fp Cgil, scure su dipendenti; -50% entro 2019

cgil-lavoratore-proviceRoma – Dimezzamento del personale, prelievo di risorse per oltre 3 miliardi di euro, cancellazione di servizi fondamentali per i cittadini. E’ il quadro per province e citta’ metropolitane tracciato da un’indagine della Fp Cgil Nazionale (condotta sui dati del Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato), secondo cui sul personale delle due istituzioni “si abbattera’ una scure” che lo ridurra’ del 50% nel 2019: i dipendenti passernano da 48.575 (dato 2014) a 24.383, “con l’impossibilita’ per questi enti – afferma la categoria dei servizi pubblici della Cgil – di fornire i servizi fondamentali a loro attribuiti, dall’edilizia scolastica alla tutela ambientale, dalla viabilita’ a trasporti e mobilita’”. Nel dettaglio, i dipendenti delle province caleranno da 33.850 a 16.925 e quelli delle citta’ metropolitane da 14.725 a 10.308. Il crollo di personale, spiega la Fp Cgil, ha ragioni diverse, in parte da ascrivere alla scorsa legge di Stabilita’ “che prevedeva, alla fine dell’anno in corso, la riduzione del 50% del personale delle province e del 30% di quello delle citta’ metropolitane. Riduzione che, tradotta, sottende per un verso il trasferimento di personale da questi enti a Regioni e Comuni, per l’altro cessazioni a vario titolo”. “Questa prima decurtazione – spiega la Funzione Pubblica Cgil – insieme al prelievo di risorse pari a oltre tre miliardi entro il 2016, mettera’ in seria difficolta’ l’erogazione di servizi fondamentali che sono in capo alle province e alle citta’ metropolitane, come la viabilita’ delle strade provinciali, il sistema dei trasporti, la tutela dell’ambiente e l’edilizia scolastica”. A questo crollo determinato dalla legge di stabilita’ dello scorso anno, secondo una proiezione condotta dalla Fp Cgil, si sommera’ il blocco del turn over al 25% per gli anni 2017 e 2018 e le cessazioni di rapporti di lavoro pari al 4,34% (cosi’ come al 2014 sul totale addetti del 2013). Secondo questa simulazione gli addetti di province e citta’ metropolitane passeranno da 27.233, ovvero il dato che si raggiungera’ quest’anno, a 24.383. Un calo tra la fine di quest’anno e il 2019 del 10,5%. “Un dato che riguarda non solo i dipendenti coinvolti ma anche e soprattutto i cittadini”, precisa la Fp Cgil, aggiungendo che “il progressivo deteriorarsi di questi enti avra’ effetti sui servizi fondamentali che ancora erogano. Ecco perche’, nei giorni in cui si stanno raccogliendo i dati sulla mobilita’ del personale in sovrannumero delle province e delle citta’ metropolitane, bisognerebbe interrogarsi se questi lavoratori non possano invece essere utili per mantenere in piedi le funzioni cruciali previste”. Per la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici si prospetta “un tracollo di questi enti necessiterebbe una gestione differente degli stessi processi di mobilita’, salvaguardando i livelli occupazionali e i servizi ai cittadini”. Un ‘tracollo’, conclude la Fp Cgil, “che si determinera’ anche dal prelievo di risorse che al 2016 arrivera’ a oltre 3 miliardi di euro”.