Inchiesta Parco Romani: iniziato il processo a Catanzaro

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Catanzaro – E’ iniziato oggi, a Catanzaro, il processo a carico di quattro persone coinvolte nel procedimento giudiziario nato dall’inchiesta su presunti illeciti connessi al Parco commerciale “Romani”, che sorge nel quartiere Sala, ed alla realizzazione al suo interno dell’Ente Fiera comunale, che l’Amministrazione aveva inizialmente deciso di collocare in un’area appositamente individuata a Germaneto. Sul banco degli imputati l’ex sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo (Pd); Giulio Elia, consigliere comunale di Catanzaro e presidente della Commissione urbanistica dell’Ente; l’imprenditore Gaetano Romani, costruttore del parco commerciale; Biagio Cantisani, ex dirigente del Comune di Catanzaro e presidente dell’Ordine degli architetti. Costituite le parti, il tribunale ha rinviato al prossimo 9 giugno per le questioni preliminari (gli avvocati impegnati sono, fra gli altri, Nicola Cantafora, Piero Mancuso, Antonio Lomonaco, Carlo Petitto, Francesco Catanzaro) e l’ammissione dei mezzi di prova. Gli imputati sono stati rinviati a giudizio il 12 dicembre scorso dal giudice dell’udienza preliminare, Pietro Scuteri, che ha inoltre porsciolto una quinta indagata. Inizieranno giorno 11 marzo, invece, i riti abbreviati chiesti dagli ultimi sette imputati, e cioe’ i presidenti di Confindustria Calabria e Catanzaro, Giuseppe Speziali e Giuseppe Gatto – che si sono autosospesi dalle rispettive cariche dopo aver ricevuto un’informazione di garanzia -, coinvolti in qualita’ di imprenditori; Giuseppe Grillo, presidente della societa’ municipalizzata “Catanzaro Servizi”; Alba Felicetti, ex dirigente del Comune di Catanzaro; Pasquale Costantino, in qualita’ di dirigente del Comune; Francesco Lacava, ex consigliere comunale e presidente del consiglio d’amministrazione della societa’ “Parco Romani”; e l’avvocato Marina Pecoraro (fra i difensori Francesco Gambardella, Valerio Donato, Enzo Ioppoli, Enzo De Caro, Giancarlo Pittelli, Francesco Scalzi). Nel procedimento, in cui sono costituiti parte civile il Comune di Catanzaro e la municipalizzata “Catanzaro Servizi”, la pubblica accusa contesta, a vario titolo, i reati di falso, abuso d’ufficio, tentata truffa aggravata, tentata percezione di fondi pubblici, corruzione, distruzione soppressione o occultamento di atti, estorsione, concussione. L’indagine e’ concentrata sul Parco commerciale e sulla possibile realizzazione al suo interno dell’Ente fiera comunale – che sarebbe stata decisa con un tavolo di concertazione variando l’iniziale decisione dell’amministrazione di ubicarlo nell’area appositamente individuata a Germaneto -, voluta dall’amministrazione di centrosinistra per il tramite della municipalizzata “Catanzaro servizi”, attraverso la quale il Comune di Catanzaro ha acquistato una parte del Parco. Uno specifico filone d’indagine ha riguardato poi la permuta di due immobili, che si trovano uno in via Argento e uno in viale De Filippis, ricevuti dal Comune di Catanzaro in qualita’ di creditore nei confronti del Parco Romani. Una permuta che gli investigatori ritengono sia stata completamente svantaggiosa per l’Amministrazione – allora di centrosinistra -. Nell’ambito di quest’ultima vicenda i pubblici ministeri hanno acquisito una gran quantita’ di materiale investigativo, raccogliendo fra l’altro le dichiarazioni dell’ex assessore della giunta comunale di Catanzaro, Fulvio Scarpino, che dopo aver ricevuto una relazione relativa alla permuta oggetto dell’indagine l’aveva a sua volta inviata alla Corte dei conti perche’ si verificasse l’esistenza di anomalie.