Processo Perseo: Giuseppe Cappello racconta la sua verità

ud-perseo-19-06

Lamezia Terme – Il protagonista dell’udienza del processo Perseo, oggi è stato il figlio del cosiddetto capo della montagna, cioè Giuseppe Cappello, fratello di Saverio, anche lui diventato collaboratore di giustizia. Cappello ha raccontato la sua verità su ciò che era a conoscenza sulla cosca Giampà. Fatti di cui sarebbe venuto a conoscenza in termini indiretti in quanto lui, come ha riferito in aula, non faceva assolutamente parte della cosca alla quale invece appartenevano il padre ed il fratello. Pur non facendo parte della organizzazione mafiosa Giuseppe Cappello, comunque, era ben informato su alcuni episodi, come i sinistri simulati, delle riunioni che si svolgevano nella carrozzeria dei Trovato e delle estorsioni commesse nei confronti di un imprenditore, Giuliano Caruso e di alcuni componenti della cosca dediti alle estorsioni e allo spaccio. Una audizione breve, quella di Cappello, che ha consentito il contro esame dello steso nel corso dell’udienza . A contro interrogarlo sono stati gli avvocati, Leopoldo Marchese, Giuseppe Di Renzo e Francesco Pagliuso. Franco Trovato, al termine del contro esame di Giuseppe Cappello, da parte del suo difensore, avvocato Giuseppe Di Renzo, ha reso delle dichiarazioni spontanee riferendo che nella sua carrozzeria venivano alcuni elementi della cosca Giampà e di non averli cacciati fuori per paura, ed inoltre ha riferito di avere effettuato delle riparazioni sempre per timore. Riferendo inoltre che nella auto carrozzeria andavano anche appartenenti alla cosca Gualtieri.