Processo Perseo: sul banco dei testimoni imprenditore Lucia

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Lamezia Terme – Riprende il processo contro la cosca Giampà, un’udienza breve e scarna, quella che stamani si è celebrata nell’aula Garofalo del tribunale di Lamezia. Dopo le scorse udienze, dedicate interamente all’escussione dei numerosi collaboratori di giustizia, oggi a sedersi sul banco dei testimoni sono stati due carabinieri della polizia giudiziaria, Giuseppe Scuticchio , appuntato, e Francesco Viterbo, brigadiere, entrambi si sono occupati di attività intercettive ambientali audio-video, svolte verso persone presumibilmente interne alla consorteria e persone offese. Le attività investigative sono state svolte presso la sala d’aspetto della caserma dei carabinieri di Lamezia, la sede dell’associazione antiracket lametina e presso il carcere cittadino. Il pubblico ministero Elio Romano ha chiesto ad entrambi i testimoni di deporre sulla posizione dell’imputato Andrea Crapella ma nessuno dei due ha svolto attività investigative nei confronti del Crapella. Altro testimone convocato dall’accusa è l’imprenditore Agostino Lucia, assente però in aula, di conseguenza il tribunale, presieduto dal giudice Carlo Fontanazza, ha disposto l’immediato accompagnamento coattivo del testimone, inviando una pattuglia della squadra mobile presso l’abitazione dell’imprenditore. L’imprenditore Lucia , dopo aver raggiunto l’aula, ha raccontato al Tribunale un episodio del 2011 che lo ha visto protagonista. Lucia ha raccontato che mentre stava lavorando al suo cantiere avrebbe sentito una moto sopraggiungere e dopo avrebbe trovato una bottiglia contenente benzina. Nell’immediatezza l’uomo avrebbe inseguito la moto, a bordo della quale c’erano due uomini, “ho inseguito la moto e li ho raggiunti fino alla benzina Mangani, ma poi ho notato che il passeggero della moto ha messo una mano nella giacca, lì ho avuto paura ed ho indietreggiato”. Poco dopo ci sarebbe stato un urto, l’imprenditore è uscito fuori strada e i due sulla moto in una scarpata, nella ricostruzione Lucia non ha dato molte informazioni sui due uomini, “erano di piccola corporatura, mi sembravano dei ragazzi – ha detto – ma in volto non li ho visti”. L’imprenditore ha poi aggiunto di non aver subito altri atti intimidatori, né proposte estorsive. Nessuna novità dal punto di vista processuale, dunque, nell’udienza di oggi, si ascolteranno altri testimoni della polizia giudiziaria il prossimo venerdì.