‘Ndrangheta: clan del Crotonese, chieste 27 condanne

rp_catanzaro-tribunale-2807-300x225.jpgCatanzaro – Pene variabili dai 17 anni e sei mesi fino a un minimo di 2 anni di reclusione sono state richieste oggi dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Domenico Guarascio, nell’ambito del processo con rito abbreviato a carico di 27 persone coinvolte nell’operazione “Tabula rasa” contro i clan attivi a Petilia Policastro, nel Crotonese. Si tornera’ in aula il prossimo 30 ottobre per le arringhe difensive. Le indagini dei carabinieri svelarono una serie di estorsioni perpetrate ai danni di imprenditori edili, agricoli e turistico alberghieri. Gli indagati, che disponevano anche di numerose armi, attraverso minacce, intimidazioni e violenze sarebbero riusciti – sempre secondo gli investigatori – ad imporre un vero e proprio monopolio nel settore delle costruzioni, anche in ambito privato, oltre che il racket delle castagne e dell’uva, di cui le cosche avrebbero deciso addirittura i prezzi all’ingrosso ed al dettaglio, con guadagni che superavano le centinaia di migliaia di euro, e imponendo anche la manodopera. A chi non si adeguava al racket sarebbero stati bruciati i camion e tagliati gli alberi e le viti. I carabinieri avrebbero scoperto inoltre una rete di favoreggiatori di latitanti e disarticolato una attivita’ di spaccio di stupefacenti, in particolare di cocaina che veniva venduta al dettaglio ai giovani della provincia crotonese. Individuati anche i presunti autori di due rapine a degli uffici postali e ad una abitazione, durante la quale un uomo anziano venne legato, imbavagliato e picchiato.