Lamezia: condannato per tentata estorsione Marcello Perri

perri_marcello-16-07Lamezia Terme – E’ stato condannato per tenta estorsione ai danni della madre, Marcello Perri. La sentenza è stata emessa oggi al termine udienza preliminare. E’ stato condannato alla pena di un anno, cinque mesi 5 e 23 giorni di reclusione ed euro 800,00 di multa: Inoltre è stato disposto il rinvio al giudice civile per la concreta determinazione del danno. Inoltre è stata statuita la conversione del sequestro in pignoramento. La sentenza è stata emessa con riferimento al procedimento n. 2571/2014 rgnr nell’ambito del quale Marcello Perri rispondeva del reato di cui agli art. 56- 629 C.P., cioè del reato di tentata estorsione ai danni della madre Adelina Gatto difesa dall’avocato Bernardo Marasco.
Il fatto eclatante è consistito in una aggressione posta in essere in data 18/9/2014 da Marcello Perri; aggressione consistita in uno schiaffo tale da provocare un ematoma alla guancia sinistra dell’anziana madre. Ma il predetto, in sostanza, ha posto in essere per più tempo minacce reiterate (oltre che l’aggressione fisica), al fine di ottenere il trasferimento in suo favore di parte dei beni di proprietà della madre. La condotta ha determinato un forte turbamento alla madre ed un vero e proprio sconvolgimento alla vita della signora con conseguente continuo stato d’ansia.
Il procedimento aveva già dato luogo ad una misura cautelare emessa in data 15/10/2014, applicativa della misura degli arresti domiciliari.
Il Tribunale del Riesame con provvedimento del 4/11/2014, aveva sostituito la misura con quella del “divieto di avvicinamento alla persona di Gatto Adelina nonchè all’abitazione della stessa”.
L’avvocato Salvatore Cerra, difensore del Perri, ha prospettato la tesi dell’esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ma tale tesi non è stata accolta dal Giudice Emma Sonni che ha riscontrato reato ben più grave. La signora Gatto ha ottenuto nell’ambito del procedimento, un provvedimento di sequestro conservativo a garanzia dei danni subiti, ed in considerazione del pericolo di dispersione del patrimonio dell’imputato, nella misura di euro 80.000,00.