Processo Andromeda: difesa Perri sentirà 422 testimoni

udienza-andromeda190716Lamezia Terme – Si annuncia interessante il filone ordinario del processo “Andromeda”, in corso di svolgimento davanti alla sezione penale del Tribunale di Lamezia in composizione collegiale se verranno ammessi a testimonia i testimoni che la difesa di Francesco Perri intende far comparire in aula. Infatti, nella udienza di oggi l’avvocato Francesco Pagliuso difensore di Perri, insieme all’avvocato Salvatore Staiano, ha chiesto l’acquisizione della lista testi delle difesa, riservandosi di produrre altri documenti, ed annunciando che hanno in animo di chiamare a difesa del loro assistito ben 422 testi. Quindi se verranno ammessi a testimoniare questo lungo elenco di persone le varie udienze si presenteranno interessanti sul piano giudizio, ma anche della cronaca. Seguire le udienze sarà certamente curioso per comprendere la linea difensiva che i due avvocati hanno intenzione di seguire nell’interesse del loro assistito. Oggi, dopo appena 18 gironi dalle fase istruttoria del processo si è svolta la seconda udienza, udienza-andromeda190716-1nell’aula Garofalo del tribunale di Lamezia Terme, il processo con il rito ordinario a carico di Francesco Perri; Domenico Cannizzaro; Vincenzo Bonaddio; Rocco Tavella; Mariantonia Santoro; Vasyl Koval; Raffaele Caparello e Nadia Jannate. Costituitisi come parti civili, invece, il comune di Lamezia Terme, l’associazione Antiracket Lamezia, Marcello Perri e Vincenzo Strangis, finiti nell’inchiesta cosiddetta “Andromea”. Dopo la fase istruttoria del procedimento penale, con la costituzione delle parti civili e del collegio giudicante, presieduto dal giudice Maria Teresa Carè, l’udienza di oggi si è concertata su altri aspetti giuridici e cioè l’acquisizione agli atti del procedimento di alcuni documenti prodotti dall’accusa rappresentata in aula dal pubblico ministero Elio Romano che ha chiesto che venga acquista la produzione documentale, le trascrizioni delle intercettazioni e la sentenza d’appello Perseo abbreviato emessa il 18 luglio, in particolare in merito alla posizione di Vincenzo Bonaddio, oltre a udienza-andromeda190716-2produrre la lista testi. Dopo le richieste del pubblico ministero sono stati i difensori degli imputati a chiedere al collegio l’acquisizione alcuni atti.
Gli avvocati Domenico Folino e Diego Brancia, difensori di Vasyl Koval, hanno chiesto la trascrizione di alcune conversazioni, mettendo anche in evidenza il fatto che il loro assisto nel 2016 aveva presentato una denuncia nei confronti di Matteo Vescio, collaboratore di giustizia per calunnia in ordine al capo di imputazione che vedrebbe imputato anche lo stesso pentito. Il difensore di Vincenzo Bonaddio, l’avvocato Pagliuso ha chiesto che venga disposta l’acquisizione del registro delle visite in carcere relative al collaboratore Saverio Cappello, al fine di dimostrare che, prima che diventasse collaborare di giustizia, aveva avuto dei contatti con un altro soggetto, anche lui diventato collaboratore di giustizia e ciò al fine di dimostrare la “circolarità delle propalazioni” L’avvocato Sergio Vescio, in merito alla posizione di Domenico Cannizzaro, ha chiesto l’esame dell’imputato, stessa costa è sta avanzata dall’avvocato Michele Cerminara per Nadia udienza-andromeda190716-3Jannate, sulla setta linea si è pronunciato anche l’avvocato Domenico Sinopoli per Raffaele Caparello che si riserva, inoltre, della produzione documentale. Al termine dell’udienza il collegio ha ammesso tutti i mezzi di prova, rinviando l’udienza del 20 settembre alle 13, durante la quale verrà conferito l’incarico ad un perito per la trascrizione di alcune intercettazioni. In apertura dell’udienza sono stati posti alcuni aspetti di nullità del decreto che dispone il giudizio per quanto riguarda la posizione di Domenico Cannizzaro da parte del suo nuovo difensore l’avvocato Sergio Vescio che ha inoltre posto all’attenzione del collegio alcuni problemi relativi alla acquisizione di alcuni atti del processo.
Richieste che sono state rigettate dal collegio che ha rigettato la richiesta avanzata nella precedente udienza dagli avvocati Domenico Folino e Diego Brancia, difensori di Vasyl Koval che avevano evidenziato al Tribunale il problema della traduzione in lingua ucraina.