Lamezia: pediatria, consiglio comunale approva documento

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di Claudia Strangis – Lamezia Terme – L’approvazione di un documento unitario formulato dai rappresentanti delle Istituzioni, associazioni e cittadini, è stata il culmine del consiglio comunale aperto, che si è tenuto stamane nella sala consiliare di via Arturo Perugini, per discutere dei problemi che attanagliano la sanità lametina con un occhio di riguardo alla vicenda della chiusura del reparto di pediatria. Una chiusura che aveva fatto partire, nella scorsa settimana, una serie di manifestazioni di protesta da parte di alcuni movimenti politici e, al contempo, anche dei cittadini e associazioni. La situazione del reparto di pediatria è solo l’ultimo in ordine di tempo tra quelli che vengono ormai definiti “scippi” alla città di Lamezia. Il consiglio comunale di questa mattina, che ha visto una partecipazione attiva e attenta da parte della cittadinanza, al di là di ogni prospettiva, si è concluso con l’approvazione del documento in cui si chiede, al presidente della Regione Mario Oliverio, uno dei grandi assenti di oggi, “la rivalutazione dell’ospedale di Lamezia Terme in hub e la creazione del trauma regionale (Trauma Center); di utilizzare con urgenza la mobilità interna del personale che consenta lo spostamento delle unità necessarie a garantire i servizi nei vari reparti in sofferenza a scapito di strutture che addirittura dovevano essere chiuse; il trasferimento nei locali della struttura lametina di tutte le unità dislocate sul territorio in immobili locati e per i quali il servizio sanitario regionale sostiene ingiustificati costi esosi” e, in ultimo, si chiede, inoltre, un incontro istituzionale con il presidente della Regione insieme ai rappresentanti del tavolo di lavoro, al Sindaco della città e ai capigruppo consiliari.

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Solo una settimana fa, a seguito della manifestazione davanti l’ospedale contro la chiusura di pediatria, si era deciso di creare un tavolo di lavoro per discutere del “problema sanità”. Due i punti fondamentali: uno che la battaglia per l’ospedale lametino non avrebbe dovuto avere colori politici; e il secondo punto era che non ci sarebbero dovute essere passerelle elettorali in consiglio. Così non è stato. Anche oggi, nonostante le posizioni fossero convergenti, spesso gli interventi dei vari esponenti politici, complice anche il clima da campagna elettorale, hanno puntato “al gioco delle colpe”. Più volte, durante la seduta, i toni si sono accesi per puntare il dito contro una compagine o l’altra, indifferentemente da sinistra a destra.

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Bagarre politica a parte si sono alternati i capigruppo consiliari, i consiglieri e i rappresentanti di varie associazioni lametine, tra le quali Comitato Salviamo la Sanità del lametino, il Tribunale dei diritti del Malato, Labor, Sovranità Popolare, Ara, Terra Futura. Presenti anche due sindaci del circondario lametino: il primo cittadino di San Pietro a Maida, Pietro Putame e quello di Martirano Lombardo, Eugenio Gallo ed entrambi hanno chiesto che venga convocata al più presto una conferenza dei sindaci del comprensorio e, in particolare, Putame ha ricordato ai sindaci assenti che lo smantellamento dell’ospedale lametino non è solo un problema della città o delle associazioni, quanto piuttosto “un problema di tutto il comprensorio”. All’appello dei due primi cittadini, ha risposto il sindaco Speranza dichiarando che “se il sindaco di Catanzaro Abramo non dovesse rispondere alla convocazione, sarò io stesso a convocarla”. Ad astenersi, invece, dall’approvazione del documento stilato durante il tavolo di lavoro, sono stati tre consiglieri: Armando Chirumbolo, Teresa Benincasa e Giovanni Tedesco.