Lamezia: al Grandinetti convegno con gli studenti sulla legalità

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-di Claudia Strangis
Lamezia Terme – Al Teatro Grandinetti, questa mattina, gli studenti di alcuni istituti lametini hanno avuto modo di partecipare all’incontro/dibattito “Priorità nel contrasto alla mafia”, organizzato dall’associazione Sinergie Culturali nell’ambito del progetto “L’officina delle Parole: un arcobaleno d’idee”. Un momento di confronto per i giovani studenti che hanno avuto modo di ascoltare i relatori dell’incontro: la senatrice Doris Lo Moro, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali; l’onorevole Jole Santelli, deputata di Forza Italia, attuale coordinatrice regionale del partito, più volte membro della commissione giustizia della Camera, e sottosegretario alla Giustizia sia nel secondo che nel terzo governo guidato da Silvio Berlusconi (dal 2001 al 2006); l’onorevole Davide Mattiello, componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere e Aldo Pecora, fondatore e presidente del movimento “Ammazzateci Tutti” e ideatore di “Legalitalia”, meeting nazionale annuale su antimafia e politiche legalitarie.

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Il convegno, introdotto e moderato da don Natale Colafati, che ha invitato i giovani ad avvicinarsi al mondo dell’associazionismo, è stato incentrato sulla promozione della cultura della legalità. Su questo, infatti, si è concentrata la senatrice Lo Moro, che ha parlato proprio di un “necessario cambio culturale”, specificando che quello in cui viviamo “è un contesto di mafiosità e non di mafia”, e ha rivolto un appello ai giovani ma soprattutto agli adulti, invitandoli ad aiutare i ragazzi a “rimanere in questa terra per attuare il vero cambiamento”. Anche l’onorevole Santelli si è rivolta alla platea, esortando i giovani studenti a “riconquistare il proprio futuro perché è vostro”. Ricollegandosi, poi, all’intervento di Aldo Pecora e al suo impegno nella lotta alla criminalità con il suo movimento “Ammazzateci tutti”, l’onorevole Mattiello ha ricordato i fatti sanguinosi nella Palermo del 1992 quando lui, torinese, scese in piazza per dire no alla criminalità organizzata, come fece lo stesso Pecora nel 2005, insieme agli altri giovani della locride, quando fu ucciso Francesco Fortugno, ultimo omicidio in ordine di tempo dopo una serie di fatti criminosi che interessarono la provincia reggina. Mattiello ha affermato con forza, dal palco del Grandinetti, che “sono i gesti a fare la differenza e ad imporre una scelta di campo”, “di fronte a scelte del genere – ha continuato – devi necessariamente schierarti”, esprimendo poi il suo amore per la Calabria e i calabresi che “con fatica cercano di costruire un futuro ma soprattutto un presente”. L’onorevole, in qualità di componente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafie, ha ricordato il suo impegno per i testimoni di giustizia, “gli eretici” come li ha definiti, “coloro che decidono di fare nomi e cognomi e di non vivere nell’indifferenza”, concludendo con un appello agli studenti in platea: “conviene spendersi per costruire, costi quel che costi, la libertà”. Dopo gli interventi dei relatori, i protagonisti sono diventati gli studenti che hanno avuto la possibilità di porre domande sulla legalità.