Lamezia Terme – Continuano gli interrogatori di garanzia per le persone coinvolte nell’Operazione Andromeda, messa a segno una settimana fa contro la cosca “Iannazzo – Cannizzaro- Da Ponte” e che ha portato all’arresto di 45 persone, accusate a vario titolo di appartenere ai clan lametini. Ultimo in ordine di tempo quello di Alessandro Provenzano, detenuto nella casa circondariale di Cosenza. Provenzano, difeso dagli avvocati Gianluca Careri e Massimiliano Carnovale, davanti al giudice che l’ha interrogato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Provenzano ha però specificato di non essersi sottratto all’arresto ma che, in quel momento, si trovava in Australia dove da qualche anno risiedeva per motivi lavorativi. Provenzano ha, inoltre, chiarito che, non appena ha saputo dell’emissione dell’ordinanza nei suoi confronti in Italia, è rientrato immediatamente per costituirsi e che, quindi, non sarebbe un latitante. Provenzano e’ ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso ed intestazione fittizia di beni per conto della cosca Iannazzo.