Lamezia Terme – “Devo rilevare la grande sensibilità e maturità che tutte le forze politiche che siedono all’interno dell’Assise cittadina hanno avuto in riferimento al mondo della scuola ed alla mozione che l’Unione di Centro ha presentato per contrastare una riforma errata e miope in alcuni punti fondamentali.
Da sinistra a destra, tutti i gruppi consiliari hanno sottoscritto la mozione, che verrà immediatamente portata all’attenzione del prossimo Consiglio Comunale, che stigmatizza una riforma errata, nei contenuti e nei metodi e che esprime solidarietà agli insegnanti calabresi e di tutt’Italia”. E’ quanto dichiara Giancarlo Nicotera, segretario cittadino e consigliere comunale dell’Udc di Lamezia Terme. Una mozione quella che parte dal Consiglio Comunale di Lamezia Terme, che approva anche la battaglia in merito all’eccezione di incostituzionalità che, con grande acume e pregnanza giuridica, i docenti calabresi stanno a viva voce sostenendo. Invero, così come hanno già fatto le regioni Puglia e Veneto, gli insegnanti calabresi chiedonoche anche la regione Calabria ricorra ex art. 127, 2° comma, della Costituzione avverso la Legge 107/15. Una battaglia,si sostiene nella mozione sottoscritta, che vuole soltanto e per davvero una “buona scuola” per tutti ed alla portata di tutti e che tuteli la libertà di insegnamento ed il diritto di uguaglianza fra i cittadini.Una riforma “forzata” non è certamente la soluzione giusta per trattare un tema così importante, è invece un profondo arretramento culturale. Sarebbe auspicabile – continua la mozione – una riforma che non sia egemonia di cultura o accentramento di poteri nelle mani di un singolo, ma che tenga conto delle vere capacità, che sia scambio reciproco dei saperi, che sia cooperazione didattica, che sia formazione permanente e che attui misure di contrasto e aiuto contro la dispersione scolastica, non lasciando nessuno indietro. Una riforma che ascolti soprattutto le voci e le proposte dei nostri insegnanti che ovunque da sempre hanno reso questa Italia un po’ più bella e un po’ più brava. Ogni singolo gruppo consiliare si farà carico di inviare la mozione ai propri parlamentari nazionali, ai propri consiglieri regionali ed anche ai propri consiglieri comunali sparsi nella penisola per far sì che davvero questa battaglia di civiltà e di tutela del diritto allo studio per tutti possa essere condivisa ed appoggiata quanto più possibile in tutta Italia”.