Lamezia Terme – “Comprendere i mali del passato, che non hanno risparmiato alcuna zona del mondo, farsi guidare dalle fonti storiche e non dalla cieca ideologia d’appartenenza rappresentano senza dubbio elementi utili per non ripetere oggi i tragici errori di ieri”. Lo scrive in una nota Fernanda Villella responsabile giovani Mtl di Lamezia Terme, commentando la richiesta avanzata nei giorni scorsi da un consigliere comunale alla Regione Calabria e precisamente al presidente Mario Oliverio, di aderire al progetto del “Treno della Memoria”, attingendo ai fondi europei della programmazione 2014-2020. A giudizio della giovane esponete di Mtl, invece “l’attenzione del governo regionale dovrebbe essere completamente indirizzata alla soluzione delle difficoltà, che investono quotidianamente i cittadini con difficoltà occupazionale”. E qundi per la Vilella “gli appelli alla Regione, per intercettare fondi europei, per il Treno della Memoria sono solo inutile propaganda”.
Inoltre, a giudizio della responsabile giovani Mtl, “continuare ad identificare il genocidio degli ebrei con la più grande tragedia del Secolo Breve significa aver letto solo qualche capitolo di storia contemporanea”. Per la Villella “sarebbe “antipatico” replicare con la lunga serie di genocidi che purtroppo anno caratterizzato tutto il Novecento”, ma per lei “è sufficiente ricordare solo i dieci milioni di ucraini se vogliamo inutilmente metterla sui “numeri”. Questa tragedia – aggiunge – non è certo un caso se è nota come “l’olocausto sconosciuto”. Sostenendo che “per loro e anche per gli altri nessuno richiede un treno, nessuno reclama attenzione, non c’è alcuna candela accesa e nessuna lacrima da far scendere nel minuto di silenzio”. Villella precisa che “per noi, non ci sono vittime di serie A e vittime da dimenticare, lungo un secolo contraddistinto da indelebili tragedie”. E sostiene che “questo vergognoso trend, purtroppo, si ripete ogni anno in maniera preoccupante”. E secondo il suo punto di vista “tutti conoscono naturalmente Anna Frank e pochissimi conoscono Ana Mladic: la figlia del boia di Srebrenica, che dopo aver indagato e scoperto le atrocità commesse dal generale nel 1995, si è tolta la vita giovanissima con la pistola di suo padre”. Per la responsabile giovanile di Mtl, “l’augurio sincero è quello di non continuare a strumentalizzare più sulle tragedie del Secolo Breve, perché è indispensabile offrire pari dignità a tutte le vittime di oscure vicende senza innalzare taluni “cancellando” tutte le Ana Mladic”. Quindi per la Villella “comprendere i mali del passato, che non hanno risparmiato alcuna zona del mondo, farsi guidare dalle fonti storiche e non dalla cieca ideologia d’appartenenza rappresentano senza dubbio elementi utili per non ripetere oggi i tragici errori di ieri”.