Lamezia: Sel, allarme bilancio è solo strumentale

Lameziasel26-06Lamezia Terme – L’analisi finanziaria che l’attuale assessore al bilancio del comune di Lamezia, ha fatto nei giorni scorsi rispondendo ad alcune critiche che le erano state mosse solo per il fatto che aveva diffuso un nota con la quale sottolinea che “l’Amministrazione Speranza ha consegnato al Sindaco Mascaro 41 milioni di disavanzo tecnico, 13 milioni e mezzo di passività potenziali, fondi vincolati mai ricostituiti, più di due milioni di debiti fuori bilancio, 13 milioni di debiti di funzionamento, casse vuote, masse di creditori disperati, in sintesi: una città in ginocchio”, continua ad essere al centro di polemiche. Oggi scende a difesa della giunta Speranza il Circolo lametino di Sel, il partito dell’ex sindaco, che ha diffuso una lettera aperta che ha inviato all’assessore Puteri che pubblichiamo integralmente:
“Gentile assessore al Bilancio, a Lei piace il Carnevale. Quello dei numeri. Lo si desume dall’allegra filiera di cifre che snocciola per replicare alle critiche, con soave indifferenza rispetto alle cose che tratta. Ella sembra non sapere ( o fare finta di non sapere) parecchie cose. Ad esempio che tutti i comuni d’Italia, in forza di una epocale riforma, hanno approvato un ‘disavanzo tecnico’, un disavanzo cui la legge ha obbligato gli enti e che riguarda cifre relative, anche nel caso di Lamezia, non alla gestione Speranza, ma al cumulo creatosi storicamente negli ultimi decenni: quindi i 40 milioni di cui Lei e Mascaro allegramente dicono sono partite contabili in sospeso da alcuni decenni. Vediamoci più chiaro. A maggio dello scorso anno le Sezioni Riunite della Corte dei Conti di Roma, dopo una “compiuta ricostruzione del quadro debitorio”, dichiaravano che “le misure di risanamento adottate dall’Ente per il triennio 2013/2015, risultano di plausibile realizzabilità”; che “l’attività di riaccertamento dei residui ha fatto emergere un avanzo finale di amministrazione diverso da quello rilevato ed in crescita nel primo trimestre del 2014″; che, pur nelle criticità, esisteva “una potenziale liquidità di cassa tale da poter sostenere la capacità stessa dell’ente di fronteggiare con regolarità le obbligazioni assunte, escludendo un pericolo attuale e concreto per il normale funzionamento dell’ente”; riconoscendo infine come lo stesso “abbia adottato iniziative di risanamento e disponga di dati di bilancio che dimostrano miglioramenti dei saldi che consentono di superare, almeno in parte, le riscontrate gravi irregolarità”. Ecco lo stato dell’arte un anno fa. Ma questo Lei, dott.ssa Puteri, come Alice nella celebre canzone di De Gregori, non lo sa. Da allora è notorio come Speranza abbia azzerato ogni possibile uscita tranne l’ordinaria amministrazione, fino a giugno 2015. Cosa è successo da giugno ad oggi per mutare in peggio le cose? Anzi, nel frattempo ci pare sia giunta la sentenza Icom, che alleggerisce di svariati milioni le previsioni dell’ente sui conti futuri, nonchè la bella notizia dei 2 milioni e mezzo per la raccolta differenziata (dalla Regione), una bella boccata d’ossigeno, come ha detto bene il vicesindaco. Ci sarebbe da stare più allegri, ma tutto questo, supponiamo, Lei, assessore, non lo sa, o non vuole saperlo. La dott.ssa Chiara (Alice) Puteri forse non sa nemmeno che il preventivo di bilancio 2015 è stato approvato dalla giunta senza toccare le aliquote e le imposte dell’anno prima, gestione Speranza per intendersi, quella che con enfasi barocca, e farlocca, il suo sindaco ha definito ‘scellerata’ (ha detto pure del piano di riequilibrio: “uno schifo”. Chapeau, per lo stile!). Perché mai non ritoccarle, gentile assessore e gentile sindaco, quelle aliquote ed imposte se la situazione era così grave?
Ancora. Il bilancio consuntivo 2014 è stato approvato con un avanzo di amministrazione di oltre 2 milioni di euro, e gli obiettivi inseriti nel vecchio piano di riequilibrio rispettati sia alla data del 31 dicembre 2014 sia a quella del 30 giugno 2015. Ci sarebbe da stare più sereni, ma anche questo Chiara (Alice) Puteri non lo sa. Il sindaco Mascaro lo sa, ma fa ammuina. La prova? Questa estate all’indomani degli allarmi sui conti, in pochi giorni vengono assegnati senza colpo ferire contributi e patrocini per un totale di decine di migliaia di euro, ad associazioni, alcune vicine a consiglieri della maggioranza: quanto Speranza nemmeno in un anno. Anche di questo Lei, assessore, come Alice, non sa nulla: dai verbali risulta sempre assente (al mare, in montagna?), in compenso c’è il Sindaco che impertubabile non fa una piega: mille euro qua, tremila là, altri cinquemila più in là, poi subito si dichiara preoccupato per i conti del Comune.
E veniamo agli ultimi giorni, anche questi vissuti pericolosamente senza sapere, ma all’insegna del melodramma napoletano. Lei assessore, e il suo Sindaco, hanno così a cuore il bilancio cittadino da non preoccuparsi: 1) della mancanza del numero legale nella commissione Bilancio che deve obbligatoriamente esaminare la proposta prima del consiglio, un numero legale che le presenze dell’opposizione salvano in extremis, evitando così che salti il consiglio comunale dedicato al riequilibrio; 2) nè Lei né altri sollecitava la necessaria presenza dei revisori dei conti in aula al momento della discussione, un’assenza molto grave che avrebbe pregiudicato il prosieguo dei lavori di fronte a possibili emendamenti. Che per fortuna non ci sono stati. Ma allora se il piano di riequilibrio esistente era uno “schifo”, caro Mascaro, perchè non preoccuparsi né dei numeri in commissione né dei revisori in aula, gli uni e gli altri essenziali per cambiarlo? Azzardiamo alcune ipotesi: prima ipotesi, c’è chi tifa ancora per il dissesto e non gliene importa niente della città; seconda ipotesi, l’allarme è solo strumentale e di comodo; terza ipotesi, c’è una grave inadeguatezza del governo cittadino. Ma l’ ipotesi più probabile è che che siano vere tutte e tre”.