Lamezia Terme – Il Soroptimist club di Lamezia Terme, in occasione del “Soroptimist Day”, giornata che si celebra ogni anno in tutto il mondo in difesa dei diritti umani, ha organizzato un incontro sul diritto alla comunicazione per le persone con disabilità. l’evento, che si terrà sabato 5 dicembre alle 18 alla libreria Tavella, sarà anche l’occasione per presentare il libro “Senza parlare”, che raccoglie le testimonianze di 18 genitori di ragazzi con disabilità comunicative. Sarà presente all’incontro il dottor Alessandro Chiari, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva al Centro Benedetta d’Intino di Milano. Introdurrà i lavori Pierluigi Tavella e relazionerà anche la psicologa Sabrina Curcio.
Tra le testimonianze, anche quella della soroptimista Stefania Gambardella, che in particolare sabato lancerà la proposta di far esporre un simbolo nei locali pubblici, in collaborazione con l’Amministrazione comunale lametina, che contraddistingua quelli con personale capace di interagire con persone disabili dal punto di vista comunicativo.
“Abbiamo deciso di dedicare questa giornata al diritto alla comunicazione – ha spiegato la presidente del club Giuseppina Mazzocca – in quanto rappresenta una delle prerogative fondamentali della persona. Comunicare è un bisogno e una priorità per ogni persona, ma è anche un diritto umano fondamentale. Le persone con grave disabilità comunicativa vivono in una condizione di silenzio forzato. Sono spesso emarginate e incomprese, vengono considerate incapaci di comprendere e di provare emozioni. Le conseguenze del deficit comunicativo si riflettono sul piano relazionale, linguistico, cognitivo e sociale. Ruth Sienkewicz-Mercer, ragazza americana con grave disabilità motoria e comunicativa, ha descritto tale situazione nel suo libro “I Raise My Eyes To Say Yes”, realizzato alzando gli occhi per rispondere “sì” alla scansione dell’alfabeto che le veniva proposta lettera per lettera. Spesso la gente fa un parallelo fra la capacità di parlare e la nostra intelligenza. La Comunicazione Aumentativa e Alternativa rende più difficile ignorarci e permette a ciascuno di noi di far sentire la propria voce. La comunicazione è un diritto, non un dono”. All’incontro di sabato si parlerà proprio di questo: della comunicazione aumentativa e alternativa (CAA), termine usato per indicare l’insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che facilitano e aumentano la comunicazione in persone che hanno difficoltà ad usare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura.