Grandinetti: L’efficienza sanitaria è un diritto di tutte le persone. Ambulanze senza medico e pronto soccorso intasati

Lamezia Terme – Una ragazza di 24 anni muore in Calabria a Montepaone dopo essersi sentita male e aver chiamato un ambulanza. L’ambulanza arriva dopo 18 minuti, ma arriva senza medico.
La giovane muore nonostante l’intervento degli operatori sanitari.
In questi giorni ci sarà l’autopsia per verificare la causa e se sarebbe potuta sopravvivere qualora in ambulanza ci fosse stato un medico.
Ma che senso ha per i familiari e soprattutto per lei stessa stabilirlo, ormai?!…
Il fatto grave è che un’ambulanza nel 2023 deve avere il medico dentro. Stiamo perdendo tutti i punti fermi, ed in Calabria è ormai così da tempo. Mancano i medici? Allora perché le università rimangono a numero chiuso? Quali logiche “perverse” sottendono tali decisioni. Presidente Occhiuto, queste cose non possono avvenire.
Non si saprà mai certamente se la dolce e giovane ragazza sarebbe potuta sopravvivere se ci fosse stato il medico a bordo dell’autoambulanza, ma certamente lo strazio di una famiglia che vede arrivare una ambulanza senza medico e l’intervento, seppure professionale, degli infermieri che non possono o non sanno andare oltre, lascia sgomenti.
La sanità è pubblica e deve rimanere come diritto inalienabile di ogni persona e deve essere difesa a dispetto di ogni regola economica.
In questi giorni andare ad esempio nel pronto soccorso di Lamezia è un’impresa, ma credo in parecchi ospedali della regione. Sai a che ora arrivi e non sai a che ora vieni assistito e ancor di più a che ora ne esci.
Chiarisco che non dipende dalla professionalità degli operatori sanitari, ma dalla carenza di personale medico e paramedico che fanno di tutto per poter assistere tutti.
E’ vero, nei pronto soccorso arrivano codici rossi, bianchi e verdi e quindi ci sono delle priorità, ma ricordo che un codice verde, magari con un taglio da suturare, non può attendere 10 ore seduto in sala d’aspetto.
Dico questo perché si tende a risparmiare nella sanità e questo è un male che favorisce chi può permettersi spese autonome sanitarie a discapito degli “ultimi”.
Bisogna subito intervenire.