Le gatte haute couture di Anton Giulio Grande a palazzo Ruspoli

Anton-Giulio-6-ruspoliRoma – Rivive per Anton Giulio Grande, nei sontuosi salotti di Palazzo Ruspoli aperti per la prima volta dalle principesse Maria Pia e Giacinta ad una presentazione di Alta Moda, l’antica favola della Gatta Bianca, una principessa trasformata dal sortilegio di una fata, in un regale felino insieme a tutta la sua corte.
Flessuose gatte bianche e nere come gli abiti che indossano, seducenti e misteriose, adagiate su velluti e sete preziose, morbidamente abbandonate sul letto a baldacchino che fu di Napoleone III, mostrano la loro stravagante bellezza.
Hanno code di tulle lavorato a balze e plissè, orecchie di raso tempestate di Swarovski, sottovesti intarsiate da pizzi e jais con sottili spalline ricamate, gonne lavorate da smerli e frange annodate rigorosamente a mano.
Pizzi, piume, frange, il motivo ricorrente della collezione per orlare e rifinire ovunque, la liaison che unisce il concetto dell’antico all’attuale, il mito della favola alla maestria di una couture alla ricerca di atmosfere più intime e riflessive.
Si muove con passo felpato la gatta dall’enorme gonna gonfiata da strati di tulle nero, abbinata ad un corpetto lingerie lavorato da nervature di raso.
Le trasparenze più audaci si nascondono sotto cappottini, cappe e scialli di piume di struzzo o piccole ed impalpabili stole di marabù. Il giubbetto corto e senza maniche, completo di cappuccio, è realizzato con piume di tacchino. Due grandi boa di struzzo lavorati a dieci fili, sono impreziositi da antenne dorate di gallo cedrone.
Ruspoli-Anton-Giulio-GrandeColori, dettagli, guarnizioni, accessori, tutto sembra uscire da racconti fiabeschi dove i vestiti di principi e principesse erano sempre irreali e stupefacenti per l’originalità e la stravaganza di fogge e materiali.
I gioielli Swarovski giocano sulle sfumature brillanti del bianco e del nero, sull’elegante accostamento di perle, cristalli e metallo rodiato per girocolli, orecchini e bracciali, che divengono così lampi di luce con i ricami dei scintillanti abiti costruiti da gonne a corolla sormontate da bustier steccati oppure da alternanze concentriche, anche asimmetriche, di frange e pizzi, quasi a formare un unico e variegato tessuto su cui giocare le lunghezze, come quella mini orlata di candide piume.
Alla creatività sofisticata di Paolo Panczyk ed ai suoi artisti del mak-up, è affidata la raffinata trasformazione dei volti femminili in gatte seducenti, che racchiudono nei loro tratti felini elementi di cultura e di ricerca, alla capacità tecnica ed estrosa di Paolo Di Pofi e del suo team la preziosità delle acconciature; virtuosismi artistici che proiettano l’immagine in una dimensione al di fuori di una connotazione temporale e reale.
Tutto è lieve ed armonico con lo stile nobiliare delle preziose gatte che sonnecchiano sornione sopra i divani e le dormeuse di broccato di Palazzo Ruspoli, una delle dimore patrizie più antiche e fastose di Roma, aperto dalle principesse Maria Pia e Giacinta alla sofisticata e capricciosa arte della Haute Couture.