Lamezia: Muraca, Panedigrano impersona Gurdulù

muraca-luigi-14Lamezia Terme – “Nicolino Panedigrano, purtroppo, quando si tratta di ragionare, riflettere, avanzare proposte, confrontarsi, non si trova a suo agio ed a sproposito esprime concetti senza senso, frutto della nota pulsione ad aggredire l’interlocutore, senza alcuna capacità di analisi ed approfondimento. Mi descrive come uno che “ agogna dei Capitani coraggiosi “ senza avere letto la mia riflessione del 2006 e senza avere capito quello che ho detto l’altro giorno sulla Lamezia Multiservizi”. Lo afferma in una nota Luigi Muraca Capogruppo di Lamezia Unita, replicando a Nicolino Panedigrano di “Amo Lamezia” E Muraca andando al dunque e ripetendo succintamente quanto già esaustivamente chiarito, ricorda a Panedigrano che “quando nel 2006 Sviluppo Italia era in procinto di cedere le sue quote all’interno della Multiservizi, osservai che era il caso, attraverso procedura ad evidenza pubblica, di individuare altro socio, sempre di minoranza, di elevato standing che potesse adeguatamente sostituire il cedente, il quale aveva dato sino a quel momento un notevole contributo, sia dal punto di vista finanziario, sia dal punto di vista gestionale con la figura del Dott. Bevivino”. Oggi, fa rilevare Nuraca, “alla luce dell’attuale crisi della società in house del Comune, che è irrefutabilmente grave, ho pacatamente fatto notare che una delle cause delle problematiche attuali potrebbe, e ripeto, potrebbe essere stata la scelta compiuta allora di trascurare il mio suggerimento. Naturalmente, nel merito, sulle mie valutazioni si può essere d’accordo o meno ma non si può essere sprezzanti e Panedigrano non sembra interessato ad individuare la natura delle difficoltà della Multiservizi od a trovare soluzioni, sembra orientato alla polemica più becera”.
Peraltro, spiega ancora il capo gruppo di Lamezia Unita, “ non ho mai fatto riferimento a possibili cessioni in questa fase storica, nella quale, a mio parere, le quote della Multiservizi non sono alienabili e, probabilmente, neanche valutabili, le mie considerazioni restano legate alle scelte che allora operarono i vertici della Multiservizi ed il socio Comune. Certo – aggiunge nella riposta – che il Comune di Lamezia è il maggiore debitore della Multiservizi come afferma Panedigrano ma la mia riflessione di 10 anni fa era anche tesa a svincolare la società dai destini del suo maggiore azionista, acquisendo commesse in altri ambiti”. Ma, secondo Muraca “a Nicolino Panedigrano di ragionare non importa nulla e, pur di offendermi gratuitamente, arriva alla paradossale invettiva nei miei confronti secondo la quale io sarei al servizio dei capitani coraggiosi, che dovrebbero essere, non Gianni Morandi e Claudio Baglioni, bensì gli imprenditori”. Proseguendo nella sua replica Muraca mette in risata che “ora, a Lamezia ed in Calabria, anche il più sciocco dei cittadini sa che quando ho presieduto l’Area Industriale, sono usciti dal Consorzio, contestualmente, il Comune di Catanzaro ( sul presupposto errato che il Comitato Direttivo era di 7 componenti, come da Delibera del Consiglio Comunale, invece era di 3, ma volevano un pretesto per uscire ), Confindustria di Catanzaro, guidata allora dall’Ing. Gatto e la Sacal, guidata allora dal Sen. Speziali, a testimonianza di quanto io mi sia dimostrato acquiescente rispetto ai cosiddetti capitani coraggiosi o di quanto sia malleabile nei confronti dei poteri forti. Anche il più stolto è a conoscenza dei miei giudizi su una gestione Sacal da me definita di spettacolare incoscienza, mentre tanti, troppi, anche lui, a Lamezia tacevano”.
Pertanto, Panedigrano “con me – fa rilevare ancora – casca proprio male, io non sono un esponente politico al servizio dell’establishment industriale con cui fare affari, sono strutturalmente e culturalmente popolare ed indipendente. Lui vuol fare come quel personaggio di Calvino, Gurdulù, il quale diceva “ tutto è zuppa “ ma non siamo tutti uguali, il mio rigore morale è ben noto e, se si aprono i miei armadi, l’aria è profumata e ci sono solo abiti puliti”. Muraca nella sua replica conclude: “Resti al merito Panedigrano, si ravveda se è un uomo con gli attributi, la smetta di scimmiottare un altro personaggio di Calvino, Agilulfo, più noto come il Cavaliere Inesistente, prigioniero di un intransigente furore di cui non si intravedeva la sostanza pratica. Diversamente, questa sua vanità insulsa che lo porta a vacue polemiche, lo relegherà in un ghetto, con 0 voti ed un mucchio di querele. Io non gliela sporgo, anche perché sono cliente della sua redditizia attività di famiglia in Tribunale, dove spendo tanti soldi quotidianamente, sono anche un suo buon cliente. Senza mai chiedere sconti”.