Omicidio Pagliuso: la svolta si fa ancora attendere

pagliuso-041215Lamezia Terme – Sono passati tre mesi dal delitto dell’Avvocato Francesco Pagliuso: la svolta si fa attendere.
Il 9 agosto scorso il noto penalista lametino fu assassinato con tre colpi di pistola all’interno della sua auto nel giardino di Casa intorno alle 22.30. Il suo corpo privo di vita fu ritrovato intorno alle tre del mattino successivo. Un fatto di cronaca che ha sconvolto non solo Lamezia, ma tutta Italia anche perché l’avvocato Pagliuso è stato ucciso ”senza alcun motivo razionale”.

Per mantenere viva la sua memoria pubblichiamo le riflessioni di un amico.

Ci sono dolori che non si possono né evitare né cancellare. Esistono. Possiamo solo affrontarli, e cercare di fare di tutto affinché non ci devastino. Ma talvolta ci vuole tanto tempo, o forse il tempo non basta. Non serve sforzarsi per “far finta” che niente sia successo perché la vita continui come prima. Perché, spesso, niente può più essere come prima, e si deve pian piano riuscire ad organizzare la propria vita in modo diverso. Perdere una persona cara è inaccettabile sempre, tanto quando ciò avvenga in maniera brusca. Ancora di più quando ciò avviene in modo ingiusto.
Quando una persona che amiamo se ne va via per sempre, è difficile imparare a vivere con quel vuoto profondo che si spalanca all’improvviso. E non basta semplicemente voltare pagina. Non basta ripetersi che la vita continua e che non serve a nulla piangere. Non basta imporsi di non pensarci… Quel vuoto è lì. Con attorno una ferita profonda. Anche se pian piano cerchiamo di farla cicatrizzare… alcune ferite non si cicatrizzano mai completamente…e il vuoto rimane per sempre.
Non basta premere sul tasto “cancella” per annullare veramente tutti i ricordi che ci legano alle persone care, per distaccarsi da chi non c’è più. Elaborare la perdita è un’operazione psichica lunga e complessa. Si tratta non solo di accettare la realtà, ma anche di riconoscere veramente ciò che si è perduto, compresa la promessa di tutto quello che si sarebbe potuto e voluto vivere con chi non c’è più. Fare l’inventario di tutto quello che era stato investito, progettato, auspicato e sperato, e accettare che non sarà più possibile realizzarlo.
Solo poi, si può tornare di nuovo alla vita, nonostante la sofferenza che resta quando si capisce una volta per tutte che i ricordi sono solo ricordi. Solo così si può riprendere ad amare di nuovo.
E ricominciare. E riprendere a sorridere…