Lamezia: Fittante perché votare no al Referendum

fittantelam450Lamezia Terme – Pubblichiamo un riflessione politica di Costantino Fittante del comitato referendario lametino per il “no”.
“Il vocabolario degli insulti di Renzi – commenta Fittante – contro quelli che si sono schierati per il NO al referendum, si è arricchto. Sarebbero una “accozzaglia”. Un Presidente del Consiglio non
dovrebbe esprimersi utilizzando tali espressioni. E non per l’espressine in se, ma per l’effetto divisivo che hanno. Finora aveva usato altre parole anche dispreggiative: gufi,
parrucconi, vecchi, conservatori. Ma non era arrivato a questi livelli. Renzi ha una strana visione della storia individuale e collettiva di quanti lo hanno preceduto al governo
e alla Direzione dei Partiti che compongono il PD. Napolitano, Finocchiaro, Violante, Bassanini, Nencini ecc. che hanno avuto e continuono ad avere ruoli politici e istituzionali,
poichè votano e fanno votare “si”, sono nuovi e innovatori, aperti alle novità indotte dalla globalizzazione quindi da difendere ed esaltare. Non possono essere assolutamente
considerati “casta”. Tutti gli altri che si sono schierati, votano e fanno votare “no”, sono “vecchi”, “quelli di prima”, la “casta” da abbattere anche se non hanno più ruoli
pubblici e non occupano posti di potere. Addirittura sono da considerare “innovatori” i tanti “trasformisti” alla Verdini, Alfano, Gentile, ecc. fino al 2013 di Forza Italia, Barbanti e
Aiello, prima M5S e Sel passati al PD, tutti entusiasti sostenitori del governo, alcuni di questi addirittura ministri o sottosegretari.
Questo modo di ragionare e di agire di Renzi – spiega ancora Fittante – (a tal proposito basta ricordare per tutti la sostituzione dei Deputati PD nelle Commissioni Parlamentare che non si piegavano ai suoi disegni in occasione dell’esame della proposta di riforma ) non può che preoccupare.
Il suo comportamento di oggi, l’utilizzazione di ogni mezzo pur di raggiungere il suo scopo ( ricordate a Letta “stai sereno” per poi pugnalarlo), dividere il mondo secondo il parametro
o “con me o contro di me” è già sufficiente per capire quello che potrebbe succedere se dovesse vincere il “si”. O ti omologhi e ti pieghi o non c’è scampo! Anche per questo bisogna
votare “NO” per rafforzare i diritti, l’autonomia di giudizio, la possibilità di scegliere secondo ‘scienza e coscienza’”.