Terrorismo: Calabria presente a Sousse al “Progetto Imperial”

Sousse-TunisiaLamezia Terme – Sousse, in Tunisia, a due anni dalla strage che macchiò di terrore e sangue le sabbie bianche di fronte l’incantevole Hotel Imperial, accoglie una delegazione di 350 avvocati italiani, tra cui io, capitanati dall’avv. Donatella Pau, tutti credenti nel potere della democrazia.
A condurre e accompagnare lo svolgimento dei lavori, l’inaugurazione della riapertura dell’Hotel Imperial e la sentita commemorazione, alla presenza di numerose autorità tunisine e italiane, l’avv. Abdelaziz Essid, premio Nobel per la Pace 2015 assieme al Quartetto per il dialogo nazionale tunisino.
Tre giorni di confronto e condivisione, nel cuore dei quali la giornata dell’amicizia italo-tunisina lancia il messaggio che l’avvocatura combatte il terrorismo.
Uniti, colleghi italiani, tunisini, algerini e francesi, abbiamo sposato il motto: “Gli avvocati del mondo sono la voce della libertà e della pace.”
E’ emerso, così, a gran voce il ruolo sociale dell’avvocato che, dialogando con la società civile, e cercando il sostegno da parte dello Stato, trova il metodo vincente per raggiungere lo scopo finale della pace e del vivere democratico.
Sousse-Tunisia1Lottando contro povertà e mancanza di cultura, terreno fertile per il terrorismo, lo Stato deve agire sul livello della prevenzione prima e della protezione dopo.
L’avvocatura da canto suo, mediante il rifiuto dell’ingiustizia e la difesa dello stato della legge, deve far condannare il terrorismo.
Non dimenticando che davanti ad ogni Corte, ha fortemente affermato ilBatonnier Michel Benichou del Consiglio degli Ordini Forensi Europei (CCBE), gli avvocati dovranno continuare ad essere avvocati, anche difendendo i terroristi, senza dimenticare che ognuno di noi deve difendere il lato umano che, seppur piccolo, e’ sempre presente in ogni uomo.
Anche nel peggiore dei terroristi.
Solo seguendo questo percorso, con parole di verità e comportamenti virtuosi, si potrà far crescere la democrazia che, come una bimba, e’ sempre fragile e necessità di cura e buoni esempi.
Alla sessione sul tema della lotta al terrorismo è seguita la tavola tunisia-sousserotonda di approfondimento della condizione della donna nel Mediterraneo, diretta dall’Avv. Maria Masi, Consigliere del Consiglio nazionale forense (CNF), che ha evidenziato come sia a nord che a sud del Mediterraneo devono affrontarsi gli stessi problemi di carenza di rappresentanza politica delle donne, di conciliazione famiglia-lavoro, di cruenti e frequenti femminicidi, con la consapevolezza che la condivisione delle esperienze potrà portare ad un proficuo approfondimento delle tematiche inerenti la donna e allo sviluppo della sua posizione.
Dalle relazioni, con positiva meraviglia, è emerso che all’ “altra metà del cielo” la Tunisia ha garantito i diritti fondamentalisin dagli anni Cinquanta, quando il paese, sotto il governo di HabibBourguiba, davagià esempio di eccellenza legislativa nel mondo arabo sulle questioni di genere.
Infatti, nel 1956 il Codice di Statuto Personale aboliva la poligamia e il ripudio, concedendoaltresì pari opportunità ai coniugi per ottenere lo scioglimento del matrimonio.
Ancor più dal 2014 la Tunisia è faro nella sponda sud del Mediterraneo, modello per i popoli musulmani,allorquando tre tunisia-sousse-maraanni dopo essere stata teatro della Rivoluzione dei Gelsomini, la più partecipata di tutte le Primavere arabe, nella Costituzione di cui si è dotata ha sancito definitivamente il principio dell’uguaglianza di genere e, ad aprile dello stesso anno, è stato il primo paese, e al momento l’unico dell’area del Medio Oriente, ad eliminaretutte le riserve alla Convenzione delle Nazioni Unite sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (Cedaw), emanata nel 1979, ratificata nel 1985 e pubblicata nel 1991.
Le pari opportunità delle donne sono state inserite, pertanto, nella costituzione tunisina in cui è sancito che lo Stato si impegna direttamente a realizzare l’uguaglianza di diritti e doveri di cittadini e cittadine (art. 21) e la promozione della parità di genere nei consigli elettivi (art. 46).
Un atto di legge, e soprattutto un atto di civiltà da cui attingere.
tunisia-sousse1Mano nella mano, un tuffo nelle acque del Mediterraneo, luogo della strage di Sousse del 26 giugno 2015,il gesto simbolico e commemorativo che, quasi a voler restituire al mare l’orrore da esso proveniente, ha concluso l’esperienzain Tunisia del “Progetto Imperial” che ha dato il via alla realizzazione di un asse italo-tunisino che ha dato e continuerà a dare voce ai valori della democrazia e della libertà.
Mara Larussa