Perseo: Bevilacqua assolto dai giudici di appello

udienzabevilacqua1Catanzaro – Giampaolo Bevilacqua, difeso dall’avocato Francesco Gambardella, è stato assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Lo hanno deciso i giudici della corte di Appello di Catanzaro che hanno così ribaltato  prima  sentenza.
In primo grado il collegio giudicante aveva, inaffti, ritenuto colpevole Bevilacqua dell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa condannando l’esponente politico lametino a 4 anni e 8 mesi di reclusione. I giudici di appello hanno inoltre confermato la sentenza di primo grado emessa il 16 luglio del 2015 e con la quale aveva assolto dall’accusa di estorsione ai danni della Cortese Sport,  Gianpaolo Bevilacqua, ex vice presidente della Sacal, ex consigliere provinciale ed esponente politico del Pdl. Contro questa sentenza la Dda di Catanzaro aveva presentato appello. Bevilacqua – sosteneva la Dda di Catanzaro relativamente alla presunta estorsione -avrebbe acquistato alcune tute da ginnastica, calze e maglie, pretendendo un considerevole sconto sulla merce poiche’ sarebbe stata destinata ad “alcuni detenuti”. Il procuratore generale nel corso della sua requisitoria aveva chiesto la condanna per Bevilacqua a 6 anni e 4 mesi di reclusione per i due campi di imputazione. L’ex consigliere erano finito nell’inchiesta Perseo, che ha sgominato il clan Giampa’ di Lamezia, perche’ per gli inquirenti avrebbe “fornito un concreto, consapevole e volontario contributo di natura materiale e morale ai componenti delle famiglie Notarianni e Giampa’”, tanto da impegnarsi per “l’assegnazione di appalti o posti di lavoro in cambio del costante impegno elettorale da parte degli esponenti della cosca”, producendo quello che per il gip sarebbe “un patto elettorale politico-mafioso”.

 

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