Lamezia: abilitati dieci esperti in gestione delle crisi economiche

Lamezia Terme – Un corso di alta formazione in gestori della crisi da sovraindebitamento si è tenuto presso la sede della Fondazione “Flora Napolitano” a Lamezia Terme, dal 22 al 25 settembre. Durante il corso – cui è seguita una tavola rotonda sull’argomento, che è stata aperta non solo agli addetti ai lavori in campo giuridico ed economico-contabile (avvocati e commercialisti), ma anche a numerosi cittadini e piccoli imprenditori – è stato possibile ascoltare gli interventi degli esperti, che hanno già sperimentato questo importante istituto che è stato definito “salva-suicidi” presso i Tribunali di Lamezia Terme, Vibo Valentia e Paola. In apertura i saluti di Francesco De Sarro, direttore responsabile della Fondazione “Flora Napolitano”, il quale ha informato i presenti della prossima apertura nell’ambito del circondario dei predetti Tribunali di nuovi Organismi di gestione della crisi, composti anche dai nuovi esperti formatisi nel corso della tre-giorni formativa. Successivamente, prima dell’inizio del corso, coordinato dall’avvocato Cristina De Rose, dell’Ente di Formazione “ADR MED” di Salerno, si sono registrati gli interventi degli avvocati Giusy Fanelli e Giuseppe Borrello, che hanno riferito delle proprie esperienze professionali in materia.
L’avvocato Andrea Parisi ha concluso i lavori, soffermandosi sul lato sociale della questione: “Quello del sovraindebitamento è un fenomeno alimentato dall’avanzare della crisi economico–finanziaria e figlio, in molti casi, di un autentico mutamento culturale che ha prodotto la tendenza al consumo eccessivo, incentivato dall’utilizzo di strumenti finanziari che allontanano il consumatore dalla percezione della spesa, come le carte revolving o il pagamento a piccole rate spesso posticipate di mesi rispetto all’acquisto; complice una società che propone stili di vita improntati al benessere e all’ostentazione della ricchezza”.
Un fenomeno, quello del sovra-indebitamento, dai risvolti drammatici e talvolta porta di ingresso nel circuito usuraio. In concreto, per coloro che si rivolgono all’Organismo, si avvia una procedura per la quale si nomina un “gestore della crisi”, professionista abilitato e iscritto in un apposito registro, che assiste il debitore nella predisposizione di una proposta risolutiva da presentare al Tribunale per la completa esdebitazione, anche a fronte di un parziale pagamento dei debiti contratti. Tre le possibili procedure: un accordo del debitore con i creditori, rivolto a soggetti che svolgono attività imprenditoriale ma che sono esclusi dalla legge fallimentare, un piano del consumatore, rivolto ai consumatori, ed infine la liquidazione dei beni, rivolta a tutti i soggetti che intendano liquidare i propri beni per onorare, seppur parzialmente, i debiti.