Lamezia: Mascaro, testimone governo al popolo non ai burocrati

Lamezia Terme – “Grazie 10, 100, 1000 volte grazie” così ha esordito il sindaco Paolo Mascaro rivolgendosi alla comunità lametina, intervenuta all’incontro pubblico organizzato il giorno dopo la notizia della delibera di scioglimento del Comune di Lamezia Terme.
Un ringraziamento alla sua città vivente, presente e partecipe, per aver sconfitto le regole negative e immortali dell’umanità che, normalmente, allorché qualcuno si trovi in difficolta lo abbandona e scappa.
E poi, la resa dei conti.
Numeri alla mano, l’avvocato Mascaro ha elencato tutte le attività che l’amministrazione, oggi sciolta per mafia, ha compiuto per risanare un Comune che sfiorava il dissesto e tutto ciò che di concreto è stato fatto per sconfiggere il malaffare e la criminalità su un territorio che stava rinascendo dal sacrificio, in primis, della sua stessa comunità.
L’aver riportato regole nei numeri, contrastato la criminalità e revocato precedenti illegittime concessioni al fine di ristabilire una buona amministrazione e interrompere la catena degli abusi perpetrati ai danni della cittadinanza, non è però stato sufficiente ad evitare dapprima la nomina della Commissione d’accesso, comunicata il 9 giugno 2017 all’indomani dell’operazione Crisalide, e poi la terza onta dello scioglimento per infiltrazioni mafiose.
Il Sindaco, a voce alta, con attorno molti ma non tutti gli uomini e le donne della sua squadra, ha poi ribadito che, qualsiasi atto di condizionamento o infiltrazione che sarà riportato nel decreto di scioglimento, sarà smentito in maniera incontestabile in non più di 48 ore.
L’incontro, tra determinazione e commozione, si è concluso con il simbolico passaggio dal sindaco del testimone del governo cittadino, “non a burocrati nominati dall’alto, ma alla grande comunità”, al popolo di Lamezia e l’appello accorato di continuare a vigilare e far sentire il fiato della gente onesta sul collo di chi da domani governerà la città.

Mara Larussa