Lamezia: emergenza fiumi, Isabella il Cantagalli va ripulito

Lamezia Terme – “Mi associo alla denuncia di Fernando Miletta sui rischi “…di una ennesima tracimazione del torrente Cantagalli, in particolare nella zona a valle dell’ex comune di Sant’Eufemia Lamezia… “. Il fatto che, da anni, non venga più effettuata alcuna manutenzione, né ordinaria né straordinaria non può non produrre preoccupazione negli abitanti che ne osservano l’incuria ed il più totale abbandono”. Lo scrive in una nota Fiore Isabella, già consigliere comunale PCI Lamezia Terme, che aggiunge: “rispetto agli aspetti toccati dalla documentata disamina di Fernando Miletta vorrei aggiungere alcune informazioni utili per avere un quadro, spero più completo, dello stato dell’arte. Lo stato del torrente Cantagalli, che nasce a monte del centro storico di Sambiase e scende a valle interessando alcune zone a ridosso delle frazioni Acqudauzano, Gabella, Santa Maria e Crozzano, è – spiaga Isabella – in una fase di preoccupante dissesto. Nessun intervento, infatti, è stato attivato negli anni recenti, tant’è che le ultime opere manutentive risalgono a metà degli anni “60 del secolo scorso, allorquando furono edificate delle briglie che, introducendo salti di fondo, diminuivano, per tratti, la pendenza e quindi la capacità erosiva della corrente stabilizzandone le sponde. Da allora nessun intervento concreto è stato predisposto per il risanamento dei luoghi”.

Per Isabella “al momento, una folta vegetazione invade il corso dell’acqua nella sua fase discendente fino all’ingresso nel rione “Miraglia” di Sambiase, dove la Provincia, negli anni scorsi, ha progettato e realizzato, con incassamento del torrente, una sopraelevata di accesso e di uscita dal centro abitato per il superamento del vecchio budello di via Domenico Porchio. Sarebbero sufficienti due alberi di pioppo, anche di quelli rinsecchiti, per ostruire l’attuale imbocco del corso dell’acqua, in casi malaugurati di piogge alluvionali di forte entità, per devastare l’abitato di Sambiase a ridosso del torrente medesimo e fino a Pitizzanni”.
Per l’ex consigliere comunale “Sarebbe utile conoscere, considerato che, nella logica degli interventi di regimazione e sistemazione fluviale, la tutela dei luoghi a valle non può prescindere dagli interventi idraulico-forestali da attivare a monte. Ad ogni buon fine, ritengo necessario che gli organi preposti alla tutela del territorio a livello regionale e locale, ivi compreso il consorzio di bonifica, si pongano – conclude – la domanda se è il caso di intervenire in tempo, prima che accada l’irreparabile”.