Lamezia, De Biase: “Città abbandonata a se stessa”

Lamezia Terme – “Non si può rimanere zitti di fronte alla mortificazione nel vedere la “quarta città della Calabria, la porta del mediterraneo” l’area centrale “orfana e sempre più marginale”. È quanto sostiene Salvatore De Biase, già presidente del Consiglio Comunale di Lamezia. “Viviamo senza rappresentanza comunale, Provinciale, Regionale, senza un peso complessivo – osserva – che ne segni degnamente la presenza, un programma di sviluppo calato nella realtà vocazionale. Piuttosto assistiamo, seppur mai domi, ma comunque perdenti, ad una sanità declassata, con una città lontana dal capitalizzare i propri gioielli, come mare, monti, terme, agricoltura; turismo; area industriale, florovivaismo, Aeroporto integrato e collegato alla città con un progetto attrattivo. Insomma, osserviamo una città con le spalle al muro, che guarda l’area metropolitana di Reggina; Cs-Rende con le sue ambizioni e Catanzaro, sempre più lontano e sempre più egoista. Basterebbe solo questo? Ad Aprile si vota alle regionali e poco o niente si conosce sui programmi, sui candidati presidenti ecc. Ed ancora, eravamo fuori dall’amministrazione provinciale, e seppur il voto alla provincia bussa alla porta, il rischio di restarne ancora fuori è concreto. Insomma “Panta rei”. Sul piano pratico, osservando poi la realtà giornaliera della nostra città, risulta purtroppo vero che per una serie di accadimenti e condizioni, il nostro territorio, quasi in ogni suo spazio urbano, si mostra abbandonato a se stesso, specie in alcune aree di periferia, sembra di vivere in una landa sperduta del terzo mondo”.
“I cittadini – prosegue De Biase – si chiedono perché? Perché la nostra città deve vivere sempre con la paura del domani, la precarietà? Il malessere quotidiano? Perché Lamezia deve sentirsi orfana e pagare sempre prezzi altissimi? I cittadini non ne possono più! Per esempio, sul piano del mancato decoro urbano, siffatta realtà, è vissuta con amarezza e rabbia. Non è sopportabile ulteriormente, assistere all’incuria, al degrado, alla noncuranza totale e da più tempo, ovunque e comunque. Non fugge a questo scempio, la parte centrale di Lamezia, non la periferia, ma al centro, come Piazza Garibaldi, il Mercato coperto Botticelli, Piazza Fiorentino; l’ex Piazza Diaz, l’area mercatale Cosentino, sono così abbandonate, da inorridire. Sterpaglie, alberi secchi e caduti, marciapiedi divelti, sporcizia di ogni genere, e nessuno fa niente, come se la città, dopo l’’unificazione, dovesse mostrarsi con aree di sere A e aree di serie B. Come “soldato sentinella”, una sottolineatura particolare la merita l’area mercatale “intitolata al compianto “Pino Cosentino”, non solo abbandonata alla sporcizia, ma addirittura la targa a suo ricordo, è sparita; frantumata. Importerà a qualcuno? Eppure l’area di che trattasi è visibile, frequentata, ed è meritevole di attenzione, sia per l’importanza dell’area e sia perché intestata ad una figura prestigiosa, imprenditore, politico, che ha ricoperto anche il ruolo di Presidente dell’Ente Fiera e il mercato è sempre stato il luogo dove egli ‘amava rilassarsi’”.
Infine, “Un appello dunque ai Commissari? Alla Multiservizi? O in ultimo al generoso, solidale benefattore Raffaello Conte, con la sua macchina umana, pronto sempre a coprire assenze, per far si, nello specifico, che la parte centrale della città, non debba ulteriormente vergognarsi per lo stato di abbandono in cui versa”.