Truffa a risparmiatori: condannato il consulente Vincenzo Torchia

Lamezia Terme – Il Giudice dell’udienza Preliminare del Tribunale di Lamezia Terme ha condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione Vincenzo Torchia, di 51 anni di Lamezia Terme, già consulente finanziario della banca Fideuram di Lamezia Terme, arrestato per truffa aggravata e autoriciclaggio. Mentre per Cinzia Bruno 4 mesi di reclusione (e sospensione condizionale della pena e non menzione). Arriva dunque la sentenza di condanna per Torchia. Previsto il risarcimento dei danni in favore delle parti civili. Inoltre, Torchia è stato assolto da alcuni reati a lui ascritti per alcuni capi di imputazione. Torchia è stato assolto da alcuni reati a lui ascritti per alcuni capi di imputazione. Gianluca Condina (difeso dall’avvocato Tiziana D’Agosto); Santo Mario Adamo (difeso dagli avvocati Claudio Grassi e Carlo Guarnieri); Estini Ottavio; Ida Rosa Condina e Pasquale Torchia sono stati assolti Agli imputati sono stati contestati, a vario titolo, i reati di riciclaggio, truffa, associazione per delinquere e trasferimento fraudolento di valori. Nell’udienza di oggi si sono svolte le ultime discussioni degli avvocati Parisi e D’Agosto, successivamente, la sentenza è stata letta nel tribunale lametino, dal Rossella Prignani, all’esito della Camera di consiglio. Nel collegio difensivo anche gli avvocati Gianluca Careri e per le parti civili, Antonio Muscimarro, Leopoldo Marchese, Anna Muraca, Giuseppe Senese, Antonio Battaglia, Renzo Andricciola, Serena Falvo, Domenico Folino, Ortensio Mendicino, Raffaele Rizzuti, Rocco Cardillo, Domenico Villella, Massimo Bevere. Vincenzo Torchia, individuato dalla Guardia di finanza in seguito a numerose denunce di ignari risparmiatori – che dietro la promessa di lauti guadagni nel breve periodo consegnavano al promotore finanziario ingenti somme di denaro, in contanti e/o in titoli di credito -, ometteva di trasmettere alla banca Fideuram gli ordini di investimento dei clienti, rilasciando a questi, allo scopo di fare apparire valide le condizioni del rapporto finanziario intrapreso, false rendicontazioni. il Torchia, poi, induceva in errore i clienti dell’istituto di credito promettendo loro presunte operazioni finanziarie vantaggiose.L’apparente serietà professionale del broker, creata in una prima fase mediante la pubblicizzazione degli stessi incosapevoli primi clienti, attraeva nuove vittime,circa 68, al fine di farsi consegnare ingenti somme di denaro da impiegare in fittizi investimenti che, invece, lo stesso promotore provvedeva a versare su conti correnti a lui riconducubili, accesi inizialmente presso la stessa Fideuram e un altro istituto di credito e, successivamente, mediante numerosi bonifici in uscita, verso piattaforme di intermediazione bancaria estere, con sede nel Regno Unito e a Cipro, di fatto polverizzando in numerosi conti esteri le somme di cui era entrato indebitamente in possesso, ostacolando, in tal modo, l’individuazione della provenienza delittuosa. Da ciò è emerso che l’ex promotore finanziario si è procurato un ingiusto prezzo del reato per un ammontare complessivo di oltre 6,6 milioni di euro, di cui 4.685.491,47 di euro quale profitto netto, con conseguente danno di pari ammontare alle persone offese. Tale importo e’ stato sottoposto a sequestro preventivo da parte dei reparti delle fiamme gialle.
Le ulteriori investigazioni svolte dai militari della guardia di finanza, diretta da questo ufficio di procura, arricchite dall’ausilio delle attività tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonchè dalle indagini finanziarie sui conti correnti, hanno peraltro consentito di ipotizzare l’esistenza di un’associazione per delinquere, nell’ambito della quale il vincenzo torchia, unitamente ad altri due soggetti lametini, sfruttando la politica risarcitoria adottata dall’istituto di credito, predisponeva false pratiche di risarcimento, mediante l’artata compilazione di fraudolenti contratti di investimento, al fine di ottenere indebitamente il rimborso di una somma quantificata in circa 250 mila euro.
Complessivamente furono denunciati dalla procura della Repubblica di Lamezia Terme sette soggetti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, truffa, autoriciclaggio e favoreggiamento.