Nuovo Cdu Lamezia: “Non si trovano lavoratori per colpa del reddito di cittadinanza”

Lamezia Terme – “Abbiamo trattato tante volte le problematiche, le incongruenze e le ingiustizie che il reddito di cittadinanza sta causando nei vari Comuni, in quanto i percettori non svolgono le 8 ore settimanali nei Comuni di appartenenza, ma ora vogliamo essere anche portavoce dei tanti imprenditori agricoli e delle associazioni di categoria che lanciano un appello e sostengono che, per colpa del reddito di cittadinanza, non riescono a trovare manodopera per le normali operazioni di campagna e, in questo periodo in particolare, per la raccolta delle olive, degli agrumi, ma anche per le normali lavorazioni in campagna. Anche altri settori imprenditoriali lamentano la stessa problematica” è quanto si legge in una nota del Direttivo del Nuovo CDU.
“Tutti – precisano – sostengono che i potenziali lavoratori, sia pur ricevendo una retribuzione minima sindacale di 45 euro giornaliera, preferiscono non lavorare e rimanere con il sussidio del reddito di cittadinanza o addirittura si accontentano e propongono una retribuzione inferiore, ma senza la classica assunzione e senza tutte le norme di sicurezza. Un imprenditore, che rispetta le normative vigenti, incontra tantissime difficoltà a trovare lavoratori. Inoltre, visti i controlli che si stanno eseguendo, rischiano di essere sanzionati con multe salatissime che attualmente, considerato il basso prezzo dei prodotti agricoli e considerato lo scarso reddito degli agricoltori, di certo non gli faranno dormire sonni tranquilli. Insomma dopo il danno anche la beffa!”.
“Negli anni precedenti – aggiungono ancora – la maggior parte dei lavoratori in questo settore non era italiana e, tante volte, gli extra comunitari facevano a gara per lavorare. Oggi, anche chi è arrivato da poco in Italia e non parla bene la nostra lingua rifiuta questo lavoro perché sostiene di non voler rinunciare al reddito di cittadinanza. Questo fa capire che il reddito non invoglia e favorisce i percettori nella ricerca di lavoro e, purtroppo, riguarda anche coloro che sono in Italia da poco tempo. Le casse dello Stato italiano sono penalizzate anche perché alcune persone percepiscono il reddito di cittadinanza in modo ingiusto, ma ora anche l’economia locale rischia una débacle perché agricoltori e imprenditori potrebbero non poter raccogliere i prodotti che hanno coltivato sino ad ora con tanti sacrifici, lavoro e impegni economici”.
“Un appello – concludono – quindi lo rivolgiamo ai centri dell’impiego e ai navigator affinché possano suggerire ai percettori di reddito (in tempi brevissimi) anche questo tipo di lavoro. E anche al Governo, che ha prolungato questa opportunità di reddito, chiediamo di porre l’attenzione a questo problema, perché molti settori produttivi come l’agricoltura, ma anche l’edilizia e la ristorazione (solo per citarne alcuni) stanno subendo una crisi significativa anche per mancanza di lavoratori. Dare solidarietà ed aiutare le persone in difficoltà fa parte del nostro DNA, ma noi vogliamo difendere anche chi non ha la forza di reagire come in questo momento sta succedendo agli agricoltori e imprenditori agricoli che stanno subendo troppe ingiustizie”.