Grandinetti: Non si sta sgretolando la maggioranza, si sta sgretolando la Città

Lamezia Terme – “Non si sta sgretolando la maggioranza, si sta sgretolando la Città”. È quanto afferma, Francesco Grandinetti, in merito all’ultimo consiglio comunale svoltosi in seconda convocazione il 4 agosto. Per Grandinetti “è una città allo sbando, e lo si vede tutti i giorni camminando per le vie della nostra Lamezia. In questi giorni passeggiando con amici provenienti da fuori regione mi sono vergognato nel vedere una bellissima città violentata dalle inefficienze di questa amministrazione. Lo sgretolamento della maggioranza politica dell’amministrazione è figlia di questo stato di cose. Che ruolo hanno i consiglieri di maggioranza? Solo quello di alzare la mano nelle sedute consiliari su comando del sindaco? Che fine hanno fatto le mozioni e gli ordini del giorno approvati dal Consiglio e mai inserite nei progetti dell’amministrazione? Tutto ciò non fa che mortificare i consiglieri tutti. Se consiglieri di maggioranza decidono di volta in volta di prendere le distanze vuol dire che qualcosa non va, che non c’è più quel Pathos necessario in ciascuno di loro per dare impulso alla voglia di cambiamento. Tutte le priorità che questa città ha in se sono ormai nel dimenticatoio? Ieri sui giornali il consigliere di Catanzaro Capelupo sbotta contro la possibile apertura della sede Anpal a Lamezia, considerando tale cosa come uno scippo alla città capoluogo. Bene ha fatto Capelupo, perché è così che si difende il proprio territorio, ma male ha fatto il nostro Sindaco a non gridare che queste cose non si possono sentire in una città come Lamezia che è stata depredata di tutto sin dalla propria nascita grazie alla inefficienza della nostra classe politica ed all’arroganza non contrastata di potentati politici di fuori Lamezia. Tutto ciò che Lamezia ha oggi al proprio interno è solo grazie alla propria centralità geografica che non ha permesso di farci “rubare” anche l’aeroporto, la ferrovia, l’autostrada”. “Questa città – prosegue la nota – ha bisogno di amore e programmazione seria e partecipativa non di proclami gridati e autoreferenzialità non meritata. Fanno bene i consiglieri di maggioranza a prendere le distanze, ma ci sarebbe bisogno di maggior coraggio e porre fine a questa agonia. Non sono solito, in quest’ultimo periodo a prendere posizioni pubbliche così drastiche, ma il dolore che sto provando in questi giorni nel mostrare ai miei ospiti una città con tante potenzialità abbandonata a se stessa stuprata continuamente da un’amministrazione disattenta alle cose più elementari per rendere civile un paese, non mi lascia vie d’uscita diverse. Onestamente lo dico senza ironia, a parte l’opposizione di sinistra che sin dall’origine era in tale posizione, non riesco più a capire chi sia o meno con la maggioranza. Non bastano articoli di stampa per dichiararsi da una parte o dall’altra, ci vogliono passi concreti che la gente possa capire ed apprezzare. Non credo sia giusto continuare questa agonia”. Nell’ultimo consiglio comunale, ricorda, infine: “ho visto l’assessore Zaffina affannarsi a spiegare che i revisori dei conti sbagliano, i revisori dei conti con il suo presidente dott. Nicita e il dott. Dinallo sostengono con forza la loro tesi contraria. Forse l’assessore Zaffina scorda quando da sponde opposte bocciava l’operato del sindaco Speranza appellandosi al proprio senso di responsabilità nei confronti della legge e della città? Perché adesso non dovrebbe essere così anche per Nicita e Dinallo? Finisco con il dire che anche le pregevoli iniziative delle associazioni culturali del luogo e degli imprenditori turistici perdono la loro vera efficacia all’esterno di Lamezia per mancanza di una vera politica di marketing turistico proiettato almeno in tutta regione. Potrei parlare a lungo delle occasioni mancate ed inizierei dalle Terme, e dalla vicina università, ma mi dilungherei troppo e adesso non ne vale la pena. Ci sarà tempo. Adesso vorrei solo che la città prendesse veramente coscienza di ciò e finisca di vivere in un letargo di sottomissione e tiri fuori la testa difendendo i propri diritti elementari di vivibilità oggi calpestati”.