Lamezia, stalking nei confronti di una ragazzina: Cassazione annulla sentenze di primo e secondo grado

Lamezia Terme – Processo da rifare per un 42enne accusato e condannato alla pena di 5 anni e 6 mesi di reclusione in relazione ad una presunta condotta persecutoria, prevista e punita dall’art. 612 bis c.p., nei confronti di una ragazza minorenne lametina. La pluralità delle condotte, secondo l’imputazione, sarebbe avvenuta negli anni 2013 e 2014 e sarebbe stata caratterizzata, sempre secondo l’accusa, anche da condotte nei confronti dei familiari della giovane.
Il processo in primo grado era terminato, a seguito di una lunga istruttoria, con sentenza del 6 novembre 2019 del Tribunale di Lamezia Terme, ed era stata comminata a B.D. la pena di 5 anni e 6 mesi di reclusione con condanna al risarcimento del danno in favore delle parti civili costituite. Aveva proposto appello, avverso la sentenza, il difensore dell’imputato il quale aveva dedotto “la nullità della sentenza per violazione del diritto di difesa in relazione alla trattazione del processo senza che all’imputato fosse stato consentito di partecipare al processo (l’imputato era detenuto e non era stato regolarmente citato a comparire) oltre a diverse censure nel merito”. La Corte di appello di Catanzaro, con sentenza del 6 febbraio 2023, aveva disatteso l’appello e confermato le statuizioni di primo grado. Ora, quindi, si è tenuto il procedimento in Cassazione dinnanzi alla Quinta Sezione Penale con la partecipazione, per l’imputato, dell’avvocato Bernardo Marasco e, per le costituite parti civili, dell’avvocato Caterina Berlingieri. La suprema Corte ha accolto il ricorso e ha annullato senza rinvio le sentenze di primo e secondo grado “disponendo la trasmissione degli atti al Tribunale di Lamezia Terme per il giudizio”.