– a cura di Nicolino Panedigrano
Lamezia Terme – “Vi racconto Soriero, per comprender Lamezia. Il Commissario del PD all’ultima riunione di coalizione, gonfiati i polmoni, come King Kong ci ha rovesciato addosso le sue pene … d’amore per Lamezia e per il PD cittadino. Ha deciso Lui per tutti! Il PD avrà un unico candidato e niente più Primarie. Così, dopo 15 giorni passati a cincischiare, tra pause di riflessione, parossistici incontri col finto scopo di ridurre da cinque a uno i candidati con tessera PD, continui rinvii delle Primarie, alla fine Soriero ha buttato giù la maschera.
Chi lo ha mandato a Lamezia non si preoccupava affatto dell’alto numero di candidati alle Primarie, non gli importava un fico secco di avere un candidato unico con tessera PD, non aveva l’assillo dell’unità interna di partito e di quella del centrosinistra. Aveva sin dall’inizio un altro nome in tasca e il vero scopo di regalare ad ogni costo la città alle destre.
E lo scaltro Soriero, col suo ghigno beffardo, ha messo subito in atto la tecnica del bruco: dammi tempo che ti buco! Prima da vecchio burattinaio ha messo in scena strenui duelli tra i cinque candidati del PD. Poi, camuffato da timida educanda, ha chiesto tempo alla gran pletora di allocchi spasimanti, rinviando di una settimana le Primarie già fissate. Alla scadenza, per rimandarle ancora, ha recitato, impettito, un’altra sceneggiata, imponendo, dopo ben due settimane dal suo arrivo, la scelta all’assessore Costantino tra stare nella giunta dimezzata di Speranza e ad alcuni tesserati PD tra l’appoggio al candidato Sonni e la loro permanenza nel partito.
Alla fine, non sapendo più come continuare a menar il can per l’aia, è stato costretto a calare l’asso. Ha tirato fuori il nome del suo candidato vero. Un imprenditore che fu accolto a caro prezzo alle cene eleganti di Matteo Renzi. Roba da mille euro a desco, in un momento in cui le mense Caritas, anche da noi, son piene non solo degli ultimi e dei sottoproletari, ma perfino di ceti medi impoveriti. Brava persona, ma nulla a che vedere con la politica, se non per il fatto di avere appalti da Regione e giunte locali di destra e di sinistra. E, perché non ci mancasse proprio nulla, personaggio da Berlusconi in sedicesimo, non foss’altro per il conflitto d’interesse quale editore di un diffuso web-giornale lametino.
Visto che al catanzarese Soriero non importava affatto un candidato con tessera PD, mancava davvero nell’affollato parterre delle Primarie un candidato indipendente che per storia antica o recente, per battaglie civiche condotte o per personale radicamento potesse esprimere l’ansia di svolta che la città ci chiede? O alla solita dirigenza provinciale interessava solo sparigliare le carte, far saltare le Primarie, spaccare l’unità raggiunta dalla coalizione, frantumare tutto e perdere le elezioni anche contro un centrodestra spappolato? Qualcuno vuole che la nuova amministrazione di Lamezia sia dello stesso colore di quella di Catanzaro e quindi avversaria dei governi nazionale, regionale e provinciale?
Finora nessuno ha raccolto questi allarmi. E, allora, se il PD lametino non trova la forza per reagire, sarebbe il caso di ricostruire il centrosinistra dietro il progetto dell’alternativa alle destre. Tutti noi candidati alle Primarie civici o di partito e, perché no?, se volessero portare avanti insieme questo rinnovato ed inclusivo progetto, anche Rosario Piccioni, SEL, Città e Rifondazione dovremmo impegnarci assieme a contrastare questo disegno scellerato e celebrare anche da soli delle Primarie che per qualcuno “non s’han da fare”. Se c’è la volontà, il tempo c’è ancora. E forse una risposta unitaria e forte di gran parte del popolo di centrosinistra potrebbe far saltare il banchetto avvelenato che qualcuno vuol servirci, facendo capire a lor signori che finalmente a Lamezia vogliono decidere i lametini”.
Nicolino Panedigrano