Tagli vitalizi: Fittante scrive al Minsitro Luigi Di Maio

Lamezia Terme – “Ho letto le sue affermazioni in merito alla volontà di tagliare i vitalizi agli ex Parlamentari e le riporto: “I vitalizi non sono diritti acquisiti, ma privilegi rubati”. Lei, signor ministro, ha il potere che le deriva dall’esito elettorale di decidere con strumenti ammnistrativi o legislativi di abolire o tagliare i vitalizi. Assolutamente non ha il diritto di chiamarmi ladro, implicitamente definendo “complici” i circa 30 mila elettori calabresi che nel 1983 mi hanno votato esprimendo la preferenza personale. Difendo orgogliosamente non il vitalizio in quanto tale, ma la mia storia, i miei sacrifici, il mio impegno, la mia dedizione alla politica e alle Istituzioni delle quali mi onoro di aver fatto parte. Funzioni pubbliche che adempiuto “ con disciplina ed onore”. Lo scrive in una lettera aperta, invita al Ministro Luigi Di Maio, l’ex parlamentare e ex consigliere regionale Costantino Fittante in merito alle intenzioni del ministro si tagliare vitalizi agli ex parlamentari,

“A giudicare se i vitalizi sono un diritto acquisito o meno – precisa Fittante – lo stabiliranno gli organi giurisdizionali preposti. Non io e nemmeno lei. Non mi appartiene il metodo della ritorsione per rispondere a critiche o valutazioni politiche. La sua dichiarazione non è una critica ma una offesa alla nostra ed alla mia dignità di uomo pubblico. Ed è troppo, un linguaggio insopportabile e certamente non da uomo di governo che mi induce alle seguenti considerazioni che riguardano lei e gli eletti come lei. E’ difficile ignorare che lei è entrato nel 2013 in Parlamento sulla base di una legge dichiarata incostituzionale e anche il 4 marzo scorso con un’altra legge simile sottoposta all’esame della Corte Costituzionale. Stia calmo. Controlli le sue violenti dichiarazioni. Se il giudizio della Corte sulla legge elettorale con la quale è stato eletto conferma gli elementi di incostituzionalità denunciati, potrà essere facilmente additato due volte un “abusivo” del Parlamento e del potere.
La informo – conclude – che io e tanti altri colleghi valuteremo se e quando agire per difendere prima ancora che i vitalizi, la nostra dignità di ex Parlamentari. Nelle sedi opportune potrà dimostrare, se ha sufficienti elementi probatori, per dimostrare ché i nostri vitalizi sono “privilegi rubati”.

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