Governo: Brunetta, diviso su tutto legato solo da collante potere
Roma – “L’Italia, in questo momento, non ha un governo ma solo una accozzaglia di forze politiche tenute assieme esclusivamente dal collante del potere. Divisi su tutto, dalla politica economica alla politica estera, dalla Libia al ripristino delle abolite Province, Lega e Movimento Cinque Stelle non hanno una linea politica degna di questo nome. Ci chiediamo pertanto come faranno ad affrontare le prossime sfide politiche ed economiche che il nostro paese non può assolutamente permettersi di perdere”. Lo afferma Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia. “L’economia – aggiunge – è entrata in recessione per effetto delle loro politiche economiche tutte intrise di assistenzialismo e aumento di spesa pubblica, come dimostrano misure quali il reddito di cittadinanza e la quota 100. Lo ha riconosciuto anche Standard and Poor’s venerdì nella sua decisione di rating, dove ha esplicitamente accusato il governo giallo-verde di aver mandato in recessione l’economia e lasciando intendere che il downgrade appena evitato verrà fatto sicuramente il prossimo autunno, nel caso non vengano presi immediati provvedimenti per rilanciare la crescita e contenere il debito pubblico, che si trova attualmente su un sentiero insostenibile”.
Roma – “L’Italia, in questo momento, non ha un governo ma solo una accozzaglia di forze politiche tenute assieme esclusivamente dal collante del potere. Divisi su tutto, dalla politica economica alla politica estera, dalla Libia al ripristino delle abolite Province, Lega e Movimento Cinque Stelle non hanno una linea politica degna di questo nome. Ci chiediamo pertanto come faranno ad affrontare le prossime sfide politiche ed economiche che il nostro paese non può assolutamente permettersi di perdere”. Lo afferma Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia. “L’economia – aggiunge – è entrata in recessione per effetto delle loro politiche economiche tutte intrise di assistenzialismo e aumento di spesa pubblica, come dimostrano misure quali il reddito di cittadinanza e la quota 100. Lo ha riconosciuto anche Standard and Poor’s venerdì nella sua decisione di rating, dove ha esplicitamente accusato il governo giallo-verde di aver mandato in recessione l’economia e lasciando intendere che il downgrade appena evitato verrà fatto sicuramente il prossimo autunno, nel caso non vengano presi immediati provvedimenti per rilanciare la crescita e contenere il debito pubblico, che si trova attualmente su un sentiero insostenibile”.
