Reggio Calabria – La prima commissione consiliare ‘Affari istituzionali, generali, riforme e decentramento’ del Consiglio regionale, presieduta da Franco Sergio (Oliverio Presidente), ha dedicato la seduta odierna ad un lungo dibattito con il partenariato istituzionale e sociale su importanti proposte di legge che riguardano l’attuazione del processo di riordino delle funzioni amministrative a seguito della legge ‘Delrio’ (rapporto Regione-Province); la disciplina delle forme associative delle unioni di Comuni e delle fusioni tra enti; il quadro normativo per la cosidetta ‘area vasta’ e la Citta’ metropolitana; le nuove disposizioni in materia di gestione del personale della Regione. Le proposte di legge sono di iniziativa della Giunta regionale e dei consiglieri Orlandino Greco (Oliverio Presidente) e Giovanni Nucera (la Sinistra). Il progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale, tra l’altro, prevede che “la Regione possa, nei limiti delle competenze proprie e delle risorse disponibili, promuovere e sostenere ogni iniziativa opportuna per favorire la ricollocazione del personale (delle Province) in eccedenza anche mediante l’attivazione di processi di riqualificazione professionale e di outplacement. Alle Province – prosegue l’articolato – sono assicurate le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni affidate per l’esercizio, pur sempre nel limite massimo complessivo precisato dall’art. 8, ovvero che l’intero trasferimento debba avvenire nel rispetto massimo della spesa sostenuta, dunque, sulla base di una obbligata neutralita’ finanziaria”. Inoltre, il Pdl della Giunta, “prende atto della specificita’ della istituita Citta’ Metropolitana di Reggio Calabria”, per la quale si prevede sara’ dettata specifica disciplina specifica disciplina. Il progetto di legge di iniziativa del consigliere Greco, come si legge nella relazione di accompagnamento, costituisce “la tratta di una prima tappa di un piu’ ampio processo di ridefinizione degli assetti territoriali regionali, locali e di area vasta che condurra’ la nostra Regione ad introdurre un sistema di governance nuovo e piu’ vicino ai territori, anche attraverso lo sviluppo delle forme associative, ma senza modalita’ coercitive, bensi’ attraverso la previsione di processi partecipativi e condivisi per l’individuazione di ambiti adeguati e omogenei e, nel contempo, l’introduzione di premialita’ e maggiori incentivazioni finanziarie, sia per l’associazionismo sia per le fusioni”.
“Viene valorizzato il ruolo dei Comuni – si evidenzia – soprattutto quando svolgono le funzioni in forme di esercizio associato; si persegue la semplificazione e razionalizzazione delle procedure, evitando “lo spezzettamento” delle competenze, si riafferma la supremazia per la Regione della funzione legislativa, di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo, come voluto dalla Costituzione, avviando cosi’ una utile quanto indispensabile inversione della rotta che nel tempo ha trasformato invece questo Ente in una pesante macchina burocratica gestionale”. “Ai nuovi enti di area vasta, gia’ titolari di funzioni proprie, per come individuate nel comma 85 della legge 56/2014 – prosegue la relazione introduttiva – ovvero, pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, tutela e valorizzazione dell’ambiente; pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale; programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;raccolta ed elaborazione dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali; gestione dell’edilizia scolastica; controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione in ambito provinciale delle pari opportunita’, viene attribuita, ampliata e modulata, la funzione di raccordo e supporto ai Comuni, anche con la possibilita’ che si sostituiscano a questi nella gestione di specifiche funzioni qualora risultino nell’impossibilita’ di assicurarle in maniera efficace ed efficiente”. Il progetto di legge sottoscritto dal consigliere Giovanni Nucera, composto da due soli articoli, recita che “al fine di accelerare il processo di riorganizzazione degli uffici regionali, senza aumentare la relativa spesa di personale, per gli anni 2016, 2017 e 2018 – si legge nella relazione – ai dipendenti a tempo indeterminato di Giunta e Consiglio Regionale in servizio continuativo da almeno cinque anni alla data, rispettivamente, del 31 dicembre 2015, 2016, 2017, che presentano apposita istanza di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro, e’ erogata, subordinatamente all’accettazione della proposta di risoluzione da parte dell’Ente, una indennita’ supplementare, pari a sette mensilita’ della retribuzione lorda risultante dalla media degli ultimi dodici mesi di servizio, per ciascuno degli anni necessari al raggiungimento dei limiti di eta’ previsti dalla normativa tempo per tempo vigente in materia pensionistica e comunque, per un massimo di cinque anni”.
“L’istanza di risoluzione anticipata di cui al comma 1, pena l’esclusione, – si legge ancora – deve essere presentata, per l’anno 2016 entro 30 giorni dalla pubblicazione della presente legge, mentre per gli anni 2017 e 2018, non prima del 1° ottobre e non oltre il 30 novembre dell’anno precedente, secondo le modalita’ contenute in apposito avviso pubblicato sui siti web di Giunta e Consiglio Regionale”. “Com’e’ evidente – ha detto il presidente Franco Sergio – si tratta di proposte di legge di ‘sistema’ che abbisognano di un confronto serrato e del contributo di quanti, sindacati e istituzioni, sono soggetti attivi di contrattazione e di partenariato istituzionale. Oggi la Commissione ha avviato una prima sezione di confronto che ha gia’ permesso di incardinare una discussione proficua, facendo emergere continui spunti di interesse e richieste di chiarimenti da colleghi, sindacalisti e rappresentanti istituzionali, che ringrazio per l’arricchimento che hanno dato alla discussione. Un metodo di lavoro – ha sottolineato Sergio – che servira’ certamente a raggiungere l’obiettivo dell’approvazione dei provvedimenti in un quadro di concertazione entro la fine dell’anno, cosi’ come ha voluto indicare il presidente Mario Oliverio, un lasso di tempo utile e necessario a far maturare ogni potenziale richiesta di miglioramento dell’intelaiatura normativa alla luce dei dinamismi in corso che riguardano soprattutto i profondi cambiamenti cui Regioni ed enti locali sono interessati”.