Regione: Tallini, su urbanistica atteggiamento dispotico Oliverio

mimmo-tallini-lam10-06-01Catanzaro – “Su un settore per piu’ aspetti delicatissimo come l’urbanistica, si avverte, ancora una volta, l’atteggiamento dispotico del presidente Oliverio, allergico al confronto ma soprattutto determinato a mettere in atto la volonta’ dell’uomo solo al comando. E’ un vizio, questo del presidente Oliverio che tende ad ignorare le ragioni degli altri. Soltanto che non fa i conti con la realta’, che e’ fatta non solo di yes men, ma anche di eletti dal popolo che non intendono rinunciare, per nessuna ragione, alle loro prerogative di vigilanza e controllo”. Lo afferma il consigliere regionale Domenico Tallini. “E’ stato veramente incredibile – aggiunge – il comportamento autoreferenziale del presidente Oliverio e dell’assessore all’Urbanistica Rossi nel procedimento con cui sono state approvate le modifiche alla legge urbanistica regionale. Solo nelle funzioni di vicepresidente della IV Commissione ‘Urbanistica e Territorio’ il sottoscritto e’ venuto a conoscenza e parzialmente delle iniziative intraprese dall’assessore Rossi a proposito delle modifiche alla legge urbanistica regionale. Gia’ in sede di esame del provvedimento in Commissione avevo fatto rilevare diverse criticita’, in particolare la violazione di norme statutarie e costituzionali, per la mancata concertazione e per la violazione del principio di sussidiarieta’, oltre ad altri profili urbanistici impattanti sulla gestione del territorio e quindi anche sull’autonomia degli enti istituzionali territoriali (Comuni e Province) del tutto all’oscuro delle riferite modifiche”. Secondo il consigliere regionale: “L’assessore Rossi e il presidente Oliverio fanno finta di non sapere che la legge urbanistica regionale e’ stata approvata dopo anni di concertazione con i soggetti istituzionali che interagiscono sul territorio e che ogni ulteriore modifica effettuata successivamente e’ sempre stata oggetto di concertazione, sempre prescindendo dal colore politico dell’Amministrazione regionale pro tempore. Nel mio intervento in Consiglio – sottolinea – ho ribadito l’assurdita’ politica, ma anche le gravi violazioni normative incidenti sulla riforma della legge urbanistica regionale, ma anche relativamente all’approvazione del Quadro territoriale regionale paesaggistico, portato in Consiglio per l’approvazione definitiva, ma senza aver spettato l’obbligatoria concertazione e pubblicita’, relativamente alle modifiche introdotte in seguito alla valutazione delle osservazioni presentate dai soggetti territoriali interessati e, ancora peggio senza l’obbligatorio parere della competente Commissione consiliare di cui faccio parte”.

Sempre per il consigliere regionale “soltanto la determinazione con cui ho ritenuto di esprime la mia contrarieta’ a questo metodo unilaterale e autoritario del presidente Oliverio e il mio dissenso a tutela di tutti i soggetti istituzionali interessati (Comuni, Provincie, Ordini professionali, categorie produttive ecc?) hanno costretto la maggioranza di centrosinistra a ritirare l’approvazione del Quadro territoriale regionale paesaggistico. Di ritirarlo allo scopo di consentire l’indispensabile fase di concertazione e di acquisirne del parere della Commissione competente. E meno male! Giacche’ – incalza Tallini – all’interno del Q.T.R.P. sussistono ancora norme che incidono fortemente sulle destinazioni edificatorie dei Piani regolatori generali vigenti che potranno essere, nel rispetto dei principi di concertazione e di sussidiarieta’, valutate in contraddittorio con tutti i soggetti istituzionali territoriali che ne hanno titolo ed eventualmente modificate allo scopo di non arrecare altri danni all’economia calabrese specie dal punto di vista occupazionale”.
Sempre secondo il consigliere regionale d’opposizione “la riforma della legge urbanistica regionale, per quanto sia stata oggetto di emendamenti correttivi in funzione delle distorsioni da me rilevate in Commissione e ribadite nel mio intervento in Aula, presenta comunque delle criticita’, relativamente all’applicazione dell’art. 65 e dell’art. 27 ter, in particolare per la parte delle norme transitorie che, nella gran parte dei Comuni, finiranno col bloccare ogni iniziativa edilizia. Ecco perche’, dinanzi a questo approccio alla legislazione che dovrebbe far accapponare la pelle a chi ha un minimo d’attenzione per le istanze del territorio, costituisce veramente un insulto alla verita’ l’intervento dell’assessore Rossi che sulla stampa ha dichiarato che le modifiche alla legge urbanistica sono state oggetto di concertazione ‘certosina’ con i soggetti istituzionali interessati. Ha detto il falso! In un settore cosi’ importante, da un assessore tecnico ci si aspetterebbe perlomeno il rispetto dei principi generali della partecipazione democratica e invece, a quanto pare, a tutto cio’ Rossi fa solo una pernacchia. Sono convinto – conclude – che, dinanzi a questo quadro politico ed amministrativo desolante, gli Ordini professionali, i Comuni, le Provincie, le categorie produttive, totalmente delegittimati nei loro ruoli istituzionali dal Governo della Regione, non potranno che manifestare la loro netta contrarieta’ verso una gestione politica del territorio totalmente disancorata dal rispetto delle leggi e dei valori costituzionali”.