Sanità: Sel presenta interrogazione su piano rientro calabrese

logosel-03Catanzaro – Dopo la denuncia dei medici di base dell’associazione Mediass di Catanzaro sui danni provocati dal Piano di Rientro Sanitario Regionale e dagli iniqui criteri utilizzati, in sede di Conferenza Stato-Regioni, per l’assegnazione dei fondi sanitari, le Associazioni Il Baco Resistente, il Comitato della Scuola Pubblica Catanzaro, Sel unitamente alla CGIL ed a chi riterrà, in seguito, di aderire, hanno deciso di promuovere alcune iniziative finalizzate alla revoca del Piano di rientro ed alla richiesta di una nuova ripartizione dei Fondi Sanitari. A tal fine, nei mesi scorsi, 7 deputati di Sel, prima firmataria Celeste Costantino, hanno presentato al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro della Salute una interrogazione parlamentare, perché venisse dichiarato illegittimo il decreto della Regione Calabria n.66 che limitava l’accesso ai farmaci salvavita ad una percentuale di malati molto bassa rispetto alle effettive necessità. Successivamente, gli stessi soggetti hanno ritenuto dover incontrare il Prefetto, la Regione Calabria nella persona di Franco Pacenza, incaricato dal presidente Oliverio per la sanità ed il sindaco Abramo, in quanto massima autorità in campo sanitario sul territorio comunale, per sensibilizzarli sul problema. Tutti hanno capito l’importanza e l’urgenza della questione e tutti hanno promesso reale sostegno. Il Comitato non si è comunque fermato e, dopo un incontro con l’on. Arturo Scotto di Sinistra ecologia e Libertà, una nuova interrogazione parlamentare è stata presentata dallo stesso al Ministro della Salute il 22 dicembre scorso. In tale interrogazione, si chiede di assumere iniziative per una revisione degli iniqui criteri utilizzati per l’assegnazione dei fondi sanitari nella Conferenza Stato-Regione, abbandonando quelli essenzialmente demografici fin qui adottati e sostituendoli con criteri epidemiologici, perché unici idonei a garantire il diritto alla salute nell’intero Paese, senza ingiustificabili ed inaccettabili sperequazioni territoriali.
Si tratta di una vera e propria questione sociale. La Calabria ha, infatti, più ammalati, in percentuale, di altre regioni italiane. Ammalati di patologie gravi e croniche, più costose da curarsi, a meno che non si scelga – come di fatto sta avvenendo – di abbandonare al proprio destino i malati calabresi. Solo chi potrà curarsi a proprie spese, potrà farlo. Insomma il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione Italiana, universale e gratuito per tutti, è oggi un miraggio per crescenti fasce della popolazione calabrese. La situazione comunque è abbastanza comune ad altre Regioni Meridionali, ecco perché Gianni Speranza, responsabile Sel per il Mezzogiorno che ha aderito al sostegno di questa vertenza, si propone di richiedere in un prossimo incontro con il presidente Oliverio l’avvio di proficui rapporti con la Presidenza di tutte le regioni del Sud coinvolte ed in particolare la Puglia e la Campania e la Sicilia.

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