Ospedale Lamezia: Uil Fpl unità per una protesta forte

UIl-FplLamezia Terme – “La componente aziendale e territoriale della UIL FPL, non accetta l’idea che Ospedale di Lamezia Terme, oltre ai “ furti” storici subiti, continui ad essere mortificato. Noi parteciperemo come sempre all’azione di lotta, nella giornata del 19.Marzo, ma non accettiamo che in ogni dove, e soprattutto negli ambiti del Commissario Scura, si lasci pensare che l’Ospedale Lametino, non è in regola con le linee di una sanità di qualità. Questo non è permesso”. Lo si legge in una nota congiunta redatta da Bernardo Caruso e Bruno Ruberto. “Professionisti di alto rango, – aggiungono – operano con mille e tra mille difficoltà, seppur in assenza di operatori, di primari medici, che da anni non vengono assunti, tecnologie che stentano, sfiducia guidata”.
A fronte di tutto ciò, Caruso e Ruberto fanno sapere che la UIL FPL, “è vicina e sostiene con forza il documento prodotto dai Primari che operano nella struttura. Una posizione di dignità – aggiungono – osservata da un punto di vista della disparità sanitaria, programmata e voluta dal Commissario Scura, che penalizza ed esclude l’Ospedale lametino da ogni prerogativa futura”. Caruso e Ruberto a tal proposito si domandano: “ha registrato il Commissario, che la struttura lametina è un avamposto sanitario di grande utilità calabrese? Che può ospitare circa 600 posti letto? Che dispone di una struttura modernizzata rimodulata, raggiungibile in 80 minuti dal Pollino all’Aspromonte? Che se sostenuta potrebbe essere il vero ospedale regionale?? Che ancora oggi, offre servizi importantissimi, con una base elicotterista, assieme all’aeroporto, pronti per ogni malaugurata emergenza?? Che dispone di un padiglione per l’area amministrativa, oggi svuotato, nel mentre a Catanzaro si pagano fitti esosi ?? Che si accompagna ad un nodo ferroviario ed autostradale? Che dispone di un’area parcheggio per migliaia di auto?? Insomma chi altri offre tutto assieme e tutto ciò??” Allora, concludono i due sindacalisti, “il nostro appello è all’unità, verso una protesta forte che tuteli la sanità attuale, i professionisti che operano in difficoltà provocata, e la garanzia di creare una prospettiva ad un territorio che vanta 160.000 utenti e viene raggiunta da paesi e province limitrofi, in quanto finora hanno trovato esaudiente e qualificata risposta”.