Sanita’: Fsi, medici Nola andavano premiati non licenziati

Sarah-YacoubiCatanzaro – “L’Italia e’ uno strano Paese dove accade di tutto ed il contrario del tutto, dove e’ normale usanza manifestarsi forti verso i deboli e deboli verso i forti, dove la vittima viene dipinta come carnefice che viceversa assume il ruolo di vittima, e dove il riconoscimento sociale e professionale e’ misurato in base al ruolo che si occupa e non per quello che effettivamente si e’ o si fa . Lo afferma, in una nota, Sarah Yacoubi, componente della segreteria nazionale del sindacato F.S.I. (Federazione Sindacati Indipendenti) e componente tavolo tecnico-infermieristico al Ministero della Salute. “Accade cosi’ – scrive – che in questa strana logica del tutto abnorme chi fa il proprio dovere, come i medici dell’ospedale di Nola rei di aver curato, e sottolineerei anche salvato, persone in pericolo di via non sono state proposte all’encomio come ci si attenderebbe bensi’ al licenziamento! Non stiamo su scherzi a parte, purtroppo e’ amara realta’. Ma la cosa ancora piu’ assurda – continua la sindacalista – e’ che la richiesta di esemplare provvedimento provenga dalla politica la quale tramite questa vicenda e’ stata smascherata per aver portato allo sfascio la sanita’ regionale tanto da essersene reso necessario il commissariamento con conseguenti tagli di posti letto e risorse i cui risultati estremi conducono inevitabilmente a episodi come quello in questione”.

“In questo, che potremmo definire, avamposto dell’ospedale di Nola, giornalmente, medici ed infermieri affrontano al pronto soccorso un’enorme affluenza di malati specialmente nel periodo invernale, quasi come se si fosse in guerra. Una guerra in prima fila senza una retrovia sicura ed efficiente ad iniziare da una valida rete socio-sanitaria territoriale che dreni questa affluenza, con la riduzione progressiva dei posti letto, contro un aumento della popolazione. Cosi’ pur di curare in assenza cronica di letti e barelle si poggiano con delicatezza due cittadini per terra e su un plaid per prestare immediatamente assistenza, appunto come farebbero sanitari militari in guerra. Ma di questa guerra di trincea e’ uscito fuori un filmato imbarazzante e quindi come mala-politica vuole occorreva scaricare le colpe che ovviamente non possono essere rivolte su chi ha programmato e realizzato questo stato di cose bensi’ su tre dirigenti medici. Fortunatamente – aggiunge – c’e’ ancora tanta gente che ragiona e non sono mancate le doverose espressioni di solidarieta’ da parte di tanti politici, ministro Lorenzin in testa, sindacalisti, colleghi formulate nei confronti dei professionisti (non chiamiamoli eroi) della sanita’ di emergenza. Nell’affermare tutta la nostra stima nei confronti dei colleghi colpiti dai provvedimenti del presidente De Luca, riteniamo sia quanto mai opportuno che, tanto a livello nazionale che a livello regionale, si dia vita ad un tavolo di confronto con i sindacati, con le associazioni degli utenti e le direzioni delle aziende sanitarie per trovare soluzioni percorribili e condivise al dramma della sanita’ campana, e non solo campana. Ovviamente partendo dall’immediato ritiro delle sanzioni comminate da De Luca ai dirigenti medici di Nola. Non vorremmo – conclude – che oltre alla palese ingiustizia si introduca un nuovo tipo di mortalita’: quella dei pazienti itineranti in cerca di posto letto”.