Carceri: Fidu, applicare legge che istituisce Garante detenuti

Roma – A quattro mesi da quando il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato – il 29 gennaio – la Legge n. 1/2018 che istituisce il Garante regionale delle persone detenute o private della libertà personale, la Federazione Italiana Diritti Umani rivolge un appello al Consiglio stesso perché la legge venga attuata. Il Presidente della Federazione, Antonio Stango, ha dichiarato: “La legge istitutiva del Garante è stata un passo positivo, nel rispetto della legislazione nazionale e del Protocollo opzionale alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti. Tuttavia, nonostante la legge preveda, all’articolo 3, che l’avviso pubblico per la presentazione delle candidature a questo incarico sia ‘pubblicato entro trenta giorni’, tale avviso non è mai stato emanato. Al Consiglio Regionale e al suo Presidente, Nicola Irto, chiediamo dunque di farlo nei tempi più brevi affinché si realizzi un istituto fondamentale non solamente per la dignità e spesso la vita delle persone a vario titolo private della libertà, ma anche per favorirne il recupero e il reinserimento sociale”.
Stango, politologo con una lunga esperienza internazionale per i diritti umani (nel corso della quale ha effettuato monitoraggio dei luoghi di detenzione in molti Paesi, dall’Italia al Kazakistan e all’estremo Oriente siberiano russo), ha partecipato nei giorni scorsi al Congresso dell’Associazione calabrese “Abolire la miseria – 19 maggio” a Lamezia Terme, ha espresso solidarietà con l’azione nonviolenta intrapresa dal suo tesoriere Rocco Ruffa perché si giunga a dare attuazione alla legge e si è detto disposto a promuovere nuove iniziative in Calabria, in un dialogo costruttivo con il Consiglio Regionale.