Roma – “Auguri. E’ la vostra festa, la festa delle donne. Ed è bene che, anche quest’anno, la cerimonia si svolga qui, al Quirinale”. Anche Sergio Mattarella fa sentire la sua voce per la festa della donna. Il capo dello Stato per l’occasione tiene un discorso a tema, Donne per la Terra.
“Donne, siete milioni di professioniste, di docenti, di casalinghe, di lavoratrici dipendenti, di imprenditrici, di disoccupate, di madri, di nonne e di ragazze – esordisce il presidente -. Donne consapevoli che badano all’essenziale. Su di voi grava il peso maggiore della crisi economica. A voi una società non bene organizzata affida il compito delicato e fondamentale, di provvedere in maniera prevalente all’educazione dei figli e alla cura degli anziani e ai portatori di invalidità. Lo fate silenziosamente, a volte faticosamente. Senza le donne, senza di voi, l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Siete il volto prevalente della solidarietà. Il volto della coesione sociale. Dovremmo ricordarlo costantemente e non dovremmo smettere mai di ringraziarvi”.
“Le donne uniscono sviluppo e tutela dell’ambiente – osserva il capo dello Stato -. La crescita globale è un obiettivo giusto e positivo, ma occorre governarne i contraccolpi sul piano della salvaguardia dell’ambiente. Perché i cambiamenti climatici, la deforestazione, l’inquinamento dei fiumi e del laghi, la contaminazione del cibo, la scomparsa di specie animali e vegetali rischiano di sfigurare il volto del pianeta, ma anche di peggiorare, in modo drastico, la qualità della vita nostra, dei nostri figli e delle generazioni a venire”.
Non si può, è il monito di Mattarella, “continuare a gestire la questione ambientale con l’esclusiva ottica dell’emergenza. Le donne, con la loro capacità di visione e sensibilità, ci insegnano che la prevenzione dei disastri ambientali è una cultura che va radicata all’interno della società e delle istituzioni italiane e che nel medio e lungo periodo salva vite, produce risparmi e genera ricchezza”. “Recenti ricerche- spiega il presidente – ci dicono che più della metà della produzione del cibo mondiale passa attraverso le mani sapienti delle donne. Nei Paesi in via di sviluppo questa percentuale arriva anche all’80 per cento. Le donne conoscono l’importanza del cibo per la vita dell’uomo. Le donne sono più capaci di produrre senza distruggere, sanno costruire e innovare, tutelando e salvaguardando”.
Per questo “oggi le donne sono unanimemente riconosciute come promotrici di miglioramento del contesto ambientale che ci circonda, ma anche agenti di innovazione e di cambiamenti. Capaci di coniugare la tutela della natura e la sua trasformazione in risorsa occupazionale ed economica”. “E – aggiunge Mattarella -, senza entrare nel merito, vorrei qui dare atto al Parlamento di aver compiuto un importante passo in avanti nella definizione del reato di disastro ambientale: un crimine grave finora sanzionato in misura inadeguata. La mano dell’uomo è spesso alla base di dissesti, alluvioni, frane, che sono pericolosi per la vita dei cittadini e comportano un dispendio di energie e risorse pubbliche”.
Mattarella chiude il suo intervento con un detto dei nativi americani Ojibwej: “La donna è la radice sulla quale le nazioni sono costruite. Essa è il cuore della sua nazione. Se il suo cuore è debole, il popolo sarà debole. Se il suo cuore è forte e la sua mente limpida, allora la nazione sarà forte e determinata. La donna è il centro di ogni cosa”.