Gutenberg 13 alunni dello Scientifico e Classico in dialogo con il sacerdote e scrittore Concolino

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Catanzaro – Terzo giorno di incontri del progetto Gutenberg 13, la kermesse culturale promossa dal Liceo Classico Galluppi di Catanzaro e dall’Associazione Gutenberg Calabria. Il ricco programma della giornata di ieri ha visto protagonisti Piero Bevilacqua (storico – Università La Sapienza Roma), Pietro Boitani (comparatista – Università La Sapienza Roma) 3, Enzo Ciconte (storico – Collegio Santa Caterina Università di Pavia), Maria Pia Pattoni (antichista – Università Cattolica Brescia), Giulio Giorello (filosofo – Università Statale Milano)
Ed è nella suggestiva cornice della Sala Gissing , presso il Complesso Monumentale del San Giovanni che Don Domenico Concolino ha dialogato con un nutrito gruppo di ragazzi del Liceo Classico “P.Galluppi” e del Liceo Scientifico “L. Siciliani” di Catanzaro. Ad introdurre il prof Nicola Chiriano, che ha compiuto un breve ma intenso escursus storico partendo dall’antica Grecia, quando non esisteva rivalità tra discipline umanistiche e scientifiche ed era tutto di un unico sapere “con la S maiuscola” che aveva come obiettivo il bene comune. Il viaggio attraverso il concetto di “numero” è passato attraverso Platone, Aristotele, Pitagora e il Medioevo, Newton, Galileo e Keplero fino ad arrivare ai giorni nostri. Don Domenico Concolino ha raccontato di com’è nata l’idea di mostrare il difficile legame tra pensiero matematico e Teologia. Questo libro è frutto di un periodo di studi e di silenzio dell’autore presso la Facultè de Théologie Catholique di Strasburgo che, insieme alla cattedrale di Chartres, è uno dei luoghi chiave dell’opera. Tuttavia Don Concolino, in questo studio, ha voluto andare alla ricerca di una verità più profonda della pura constatazione di qull’antico legame che tiene unito il pensare e il credere, non soltanto per chi crede in un Dio “pensato”, ma soprattutto anche per chi crede in un Dio presente nella storia degli uomini. Qui la Teologia mostra la sua forza luminosa perché apre l’intelligenza ad un sapere sempre nuovo, che non si ferma davanti al solo mondo visibile, ma, come insegna Agostino d’Ippona, cerca di vedere con la mente ciò che già si ama con il suore. L’autore ha anche ricordato la figura di John Henry Newman e del suo apporto al tema della collaborazione tra i saperi.
Numerosi gli interventi dei ragazzi, per nulla intimoriti dalla complessità del dell’argomento. All’autore il merito di aver semplificato un tema molto complesso e diversificato, anche ai ragazzi, e di aver fornito interessanti spunti di riflessione circa il senso del “pensare” e dello “scrivere” nei tempi attuali.