Catanzaro: Gerriero e Costanzo, dove sono i cestini gettacarte

cestino-gettacarteCatanzaro – “Mentre al Comune di Catanzaro si pensa ad un diserbo, seppur giusto, ma troppo discrezionale per non dire altro, noi denunciamo ancora una volta le manchevolezze dell’azienda detentore dell’appalto stesso afferente l’installazione di ben trecento cestini getta carte, così come previsto dal Capitolato. A pagina 58 e 59, infatti, della Relazione Progettuale allegata al Capitolato Speciale d’Appalto del “Bando per il servizio di Raccolta porta a porta, trasporto rifiuti solidi urbani e assimilati, rifiuti differenziati e servizi complementari” vinto dalla società Sieco, è previsto l’acquisto di ulteriori 300 cestini gettacarte in metallo da terra (o con palo di sostegno) e copertura, ed eventuale posa in opera degli stessi in aggiunta e/o sostituzione a quelli già esistenti ed oramai obsoleti. Si evince ancora,“I cestini dovranno essere collocati in maniera omogenea nelle zone e/o comprensori Nord-Centro-Sud, dotati di sacchetto in hdpe da circa 70 litri, sostituito mediamente ogni due giorni (nelle zone centrali anche due volte al giorno)””. Lo affermano in una nota congiunta i consiglieri comunali di Catanzaro, Roberto Guerriero e Sergio Costanzo che evidenziano che “la raccolta e sostituzione dei sacchetti dei cestini getta carte verrà effettuata a cura degli operatori addetti allo spazzamento ogni volta che se ne ravvisi la necessità”. Comunque per i due consiglieri “sarebbe forse il caso, prima di rilasciare dichiarazioni a mezzo stampa decantando le doti e le qualità di questa amministrazione da parte di qualche giovane di belle speranze, di accertarsi presso gli uffici comunali competenti in merito a cosa è previsto da capitolato e, nel caso di specie, sollecitare una fornitura che ad oggi ancora non è stata erogata a distanza di più di un anno dall’inizio del servizioda parte della società Sieco”. Ad avviso di Guerriero e Cosatnzaro, “sarebbe anche il caso che, chi ne ha la responsabilità, verifichi questa e altre inadempienze contrattuali, decurtando le relative somme dal canone mensile che il Comune paga alla ditta, ricordando all’amministrazione che le spese e le inadempienze vengono a gravare sempre sui tributi locali ovvero sui cittadini. Per quanto attiene gli scriventi, abbiamo – concludono – già più volte manifestato la nostra attenzione nei confronti di un servizio così importante per la salute della comunità e per la tutela igienico-ambientale del territorio”.