Rossano – “Sara: La maternità come dono di Dio”. L’effetto della “Visita divina” che rende fecondo l’amore coniugale rimasto fino a quel momento infecondo. Eva e Sara, le prime madri nella storia dell’umanità. Racconti nella Bibbia di donne liberate dalla sterilità, situazioni angosciose che l’intervento divino trasforma in esperienze di gioia. Questo il tema affrontato nel primo incontro formativo del nuovo anno dall’Unione Giuristi Cattolici Sezione di Rossano – che ha appena eletto il nuovo Presidente, l’avvocato Graziella Guido, alla luce delle recenti pronunce della Cassazione, che amplia il raggio di azione della Legge 40 e che ha reso possibile, anche in Italia, la fecondazione eterologa. All’incontro, tenutosi lo scorso 13 febbraio, presso il seminario Arcivescovile nel Centro Storico di Rossano sono intervenuti, oltre allo stesso neo presidente Guido, che ha relazionato sulla delicata tematica, dopo il saluto del presidente uscente l’avvocato Michele Marincolo, l’Arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati, monsignor Giuseppe Satriano, al quale sono state affidate le conclusioni ed il consulente delegato monsignor Pino Mustaro che ha introdotto la giornata formativa. Al termine degli interventi è seguito il dibattito, che ha visto la partecipazione di molti soci, tra i quali la docente del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università della Calabria, Anna Lasso. “La maternità è un dono di Dio. – ha esordito l’avvocato Guido dopo aver ringraziato i presenti, esprimendo soddisfazione per il nuovo incarico e per il grande lavoro svolto dal Presidente uscente – Se però nella prospettiva biblica l’idea di attendere un figlio è legata all’idea di Dio che benedice la coppia – ha evidenziato il neo presidente dell’Ugci Rossano – oggi tutto è cambiato. E’ cambiato il concetto di famiglia, è cambiato il desiderio di un figlio”. “La logica della “produzione della persona” – ha proseguito l’avvocato – è una distruzione della dignità della persona in quanto nega che ogni singola persona sia di una irripetibile preziosità. Dio ha creato l’uomo col compito di “dominare la terra”. A noi giuristi nonché ai medici, politici, in ragione del nostro ruolo, – ha concluso Guido – la Chiesa rivolge il suo appello affinché esercitiamo il nostro influsso positivo a che nella famiglia e nella società sia accordato il dovuto rispetto alla vita e all’amore”.
“Il tema oggetto del dibattito – ha detto la dottoressa Lasso nel corso della discussione seguita alle relazioni – ha notevoli riflessi etico-giuridici. Nelle Sacre Scritture la maternità si prospetta come dono che il Signore fa alla donna, la quale è chiamata all’amore profondo verso la propria creatura, al ricordo riconoscente di quanto concesso da Dio e al sentimento di pietà nei confronti del figlio. Il diritto non sempre offre risposte univoche rispetto all’esigenza, eticamente avvertita, di valorizzare a fondo il ruolo della madre nella società. L’interruzione volontaria della gravidanza – ha scandito – le sempre più moderne tecniche di fecondazione assistita e il diffondersi di pratiche come la maternità surrogata, dimostrano quanto sia necessario spostare la riflessione sul piano dell’accertamento della meritevolezza, alla stregua dei valori, degli interessi coinvolti. D’altro canto, però si registra un’apprezzabile tendenza del legislatore e dei giudici, i quali affermano l’imprescindibilità del ricorso, in tema di maternità, ai principi fondamentali dell’ordinamento giuridico. Il rispetto della dignità – ha concluso la docente dell’Unical – e la tutela della persona umana devono costituire i limiti alle distorte applicazioni della scienza”.