Comune Morano Calabro, i lavori del consiglio comunale

Morano Calabro – Il Consiglio licenzia ad unanimità il documento finanziario 2018/2020. Ma lascia sul campo i segni di una disputa scoppiata durante l’esame del Bilancio e conclusasi con l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di opposizione Verbicaro, Selva e Filomena.
E sebbene l’aspra polemica sia destinata a fissarsi nell’immaginario collettivo quale elemento principale di questa agitata riunione pre-pasquale, altri dati, di natura politica e tecnica, non devono passare inosservati. Anzitutto la notizia, del tutto inattesa, delle dimissioni, per motivi personali, del consigliere capogruppo di maggioranza Maria Anna Vacca al quale, constatata la rinuncia (perché fuori sede) del primo dei non eletti, Natale Stabile, è subentrato il secondo degli aventi diritto, Francesco Soave, già membro del Gabinetto del Sindaco. Contestualmente è stato indicato capogruppo il consigliere Leonardo Di Luca. Quindi la presentazione all’emiciclo del nuovo segretario comunale, il dr Angelo De Marco, in sostituzione dell’omologa Rosina Vitale.

Ultimate le operazioni di surroga e archiviata rapidamente la lettura dei verbali relativi alle sedute precedenti, si è discusso di aliquote Tasi, Imu e addizionale Irpef accorpate su proposta di Di Luca in un unico punto per poi essere votate singolarmente. Ha relazionato il sindaco Nicolò De Bartolo, che ha evidenziato come le tariffe siano rimaste invariate nonostante prosegua senza sosta lo stillicidio di trasferimenti statali, compensati da risparmi di spesa garantiti dalla sostituzione con lampade a tecnologia Led dei corpi illuminanti dell’abitato e da altre economie. Tradotto: nessun aumento in vista. Favorevole la maggioranza e il consigliere di opposizione Enzo Amato; contrari, per le medesime ragioni esplicitate nella adunanza gemella del 2017 Verbicaro, Selva, Filomena.

A metà serata, con toni ancora pacati, il confronto si concentra sull’istituzione della tassa di soggiorno. Ai distinguo della minoranza, che segnala la scarsa incidenza dell’imposta sul tessuto locale, fa da contraltare la convinta posizione di De Bartolo e soci. Secondo cui l’imposta, non gravando sui residenti ed essendo, peraltro, racchiusa in un range di pochi euro a persona/notte (0,50 alberghi 1 e 2 stelle; 1,00 per 3 e 4 stelle; 1,50 per 5 stelle; 0,50 per campeggi e simili; 0,80 per fittacamere, bad & breakfast, agriturismo, case vacanze) benché irrisoria, quasi simbolica, essendo vincolata, spendibile, cioè, per investimenti nel settore turistico, può gradualmente attestarsi come cespite significativo e stimolare l’offerta di servizi sempre più qualificati. Scontato l’ok della squadra del sindaco, che incassa ancora una volta il sostegno di Enzo Amato; mentre un secco no arriva da Progetto Morano.

Saluta anzitempo i colleghi il consigliere Emilia Zicari, causa impegni improrogabili precedentemente assunti, e si continua con l’esame dell’ottavo argomento in agenda: la Tari. Gli aumenti regionali pesano sul piano finanziario del tributo per circa € 22.000. Che «però – ha spiegato De Bartolo – non produrranno effetti per le tasche dei contribuenti. Anzi, grazie agli ottimi risultati della raccolta differenziata dei rifiuti, è addirittura prevista una piccola riduzione in fattura». Per il sindaco e la maggioranza, compreso Amato, «siamo dinanzi all’ennesimo segnale positivo, che rispecchia in pieno le linee programmatiche di Insieme per Morano». Sul verbale si annotano 8 si (la maggioranza più Amato) e 3 astensioni (parte della minoranza).

Anche il Dup (Documento unico di programmazione), passa senza difficoltà, con i voti della maggioranza più Amato. Fermo il no di Progetto Morano.

Finalmente si arriva al Bilancio di previsione. Dettagliata la relazione del sindaco, che non nasconde la «soddisfazione per essere riusciti a tenere in ordine i conti secondo i principi di efficacia ed efficienza, equità e trasparenza, e senza mai derogare agli obblighi civili e morali solennemente assunti». De Bartolo ha poi posto l’accento sull’annosa quaestio dei contenziosi: due in particolare (vicende “Canile” e “Ceci”) per i quali, se l’Ente dovesse soccombere in giudizio «saranno avviate tutte le iniziative di verifica delle eventuali responsabilità, politiche e tecniche». Il primo cittadino ha inoltre riferito di stanziamenti in ambito turistico (cronoscalata, festa della bandiera, estate moranese, gestione castello, istituzione sportello Iat), di corposi finanziamenti sovracomunali per il completamento delle case “CER” e dell’Istituto scolastico “V. Severini”, di valorizzazione della comunicazione istituzionale, di informatizzazione di talune procedure per sopperire alla carenza di personale, di manutenzione, decoro e igiene pubblica mediante specifiche risoluzioni.
Ma è a questo punto che gli animi si scaldano e in dieci minuti si scatena la bagarre. La sintesi. Chiede e ottiene la parola il consigliere Filomena che, a nome di Progetto Morano (stralciata la posizione di Amato) definisce il bilancio semplice gestione contabile, con una pressione fiscale ai massimi consentiti; disapprova per intero l’azione amministrativa e alle insistenti richieste del sindaco di chiarire e mostrare le criticità rilevate, in un crescendo di battute e attacchi reciproci comunica che il suo gruppo, non volendo confrontarsi con la maggioranza su un bilancio affatto condiviso, abbandonerà l’aula. Detto fatto. I tre componenti la minoranza lasciano l’emiciclo suscitando la reazione stizzita della maggioranza che, dapprima con De Bartolo poi con il neocapogruppo Di Luca, stigmatizza fortemente «l’iniziativa dell’opposizione». Si consuma una sorta di arringa contro i tre membri di Progetto Morano, che si placa solo dopo che tutti i consiglieri ne hanno respinto e censurato la decisione.
Rasserenati gli spiriti, la cronaca registra l’approvazione del Bilancio con voto favorevole di tutti i consiglieri presenti, compreso Enzo Amato, sempre più vicino alle posizioni della maggioranza.
L’ultimo punto all’ordine del giorno, l’approvazione schema di convenzione di segreteria, richiede poco più di cinque minuti per essere licenziato ad unanimità.
Scoccata la mezzanotte, con qualche sbadiglio e tanta stanchezza, De Bartolo scioglie la seduta.