‘Ndrangheta: procuratore Reggio Calabria, attuata strategia ‘sommersione’

Renato Cafiero De Raho

Renato Cafiero De Raho

Roma – A volerla rappresentare, la ‘ndrangheta e’ come un sommergibile che naviga in profondita’, cercando quanto piu’ possibile di non farsi sentire dai sonar rappresentati dalle inchieste della magistratura e delle forze dell’ordine. “La strategia della ‘ndrangheta e’ infatti quella della sommersione, perche’ questa e’ l’unica strategia che puo’ portare avanti”, ha detto il procuratore capo di Reggio Calabria, Renato Cafiero De Raho, intervenuto oggi alla conferenza stampa in Rai di presentazione della campagna ‘Tgr: l’Italia della legalita” che, proposta dalla testata giornalistica regionale del servizio pubblico, partira’ lunedi’ 16 e si sviluppera’ per un’intera settimana in un viaggio nella trasparenza e nella lotta alla corruzione. Alla conferenza stampa erano presenti anche il direttore generale Rai Luigi Gubitosi, il presidente dell’Autorita’ nazionale per la lotta alla corruzione, Raffaele Cantone, il presidente dell’associazione antiracket e antiusura ‘Addiopizzo’, Daniele Marannano, oltre al direttore della Tgr, Vincenzo Morgante.
Cafiero De Raho ha sottolineato che quella della ‘sommersione’ e’ una strategia che la criminalita’ organizzata prova ad attuare, e in questo la ‘ndrangheta si sta rivelando finora come la piu’ capace. “Il silenzio le consente di portare avanti i propri affari e le consente di continuare a muoversi. Se si pensa che ogni anno nel porto di Gioia Tauro viene sequestrata una tonnellata e mezza di cocaina e pero’ questa e’ solo una minima parte della cocaina che arriva ci si rende conto della forza e della presenza del crimine nel territorio”. Il procuratore del capoluogo reggino ha parlato di ‘ndrangheta che vuol continuare a dominare il territorio dove e’ radicata e che “ancora continua a muovere spavalda la propria forza economica e a limitare la liberta’ degli altri”. Per esempio, anche il diritto di esercitare un’attivita’ economica – “diritto riconosciuto dalla stessa Costituzione” – e’ fortemente condizionato in zone di territorio dove non si e’ liberi di essere impresa. Cafiero De Raho ha anche rilevato che qualunque fatto violento significa far si’ che si accendano ancor piu’ i riflettori dello Stato, e questo la ‘ndrangheta non lo vuole perche’ significa maggiori rischi di essere individuati.
“La strategia basata sulle stragi, come e’ stato nel passato, ha portato alla distruzione dei capiclan di una volta. E la ‘ndrangheta questo l’ha capito e non e’ mai stata d’accordo con quella strategia”. Perche’ dannosa ai fini del tentativo invece di restare e poter agire nell’ombra. Ma iniziative come questa della Rai che attraverso la Tgr partira’ lunedi’ in tutta Italia “sono meritorie e danno forza a territori soggiogati dalla criminalita’”. L’informazione e’ “alla base di un efficace contrasto alle mafie, e’ importante diffondere la conoscenza”. Per il procuratore ci sono infatti “fette del nostro territorio nazionale in cui si e’ talmente arretrati da non sembrare di essere in Italia” e “sembra che lo Stato non abbia operato” come avrebbe dovuto. Per Cafiero De Raho “e’ necessario che anche al nord sappiano che occorre denunciare e non chiudersi nell’isolamento. Iniziative come questa danno la consapevolezza che non bisogna subire ma reagire. Occorre proporre modelli sani, la politica deve avere riferimenti sani al suo interno”. E’ intervenuto anche il presidente dell’associazione antiracket e antiusura ‘Addiopizzo’, secondo cui “siamo sempre piu’ convinti che la serieta’ e la credibilita’ di ciascuno su questo terreno della legalita’ si misuri attraverso cio’ che si fa prim’ancora di cio’ che si dice”. Marannano ha aggiunto che “non e’ piu’ la stagione che si genero’ dopo le stragi del 1992-1993, quell’imponente mobilitazione e’ scemata. Cio’ di cui c’e’ bisogno oggi, e anche per fare la differenza, e’ il lavoro di ogni giorno, senza darne una rappresentazione eroica che se in passato aveva una ragione oggi invece passa attraverso i cittadini comuni, attraverso la normalita’. I cittadini hanno i loro strumenti, a cominciare dal voto e dai consumi, cioe’ scegliere in maniera consapevole dove spendere”.