Carceri: Sappe, Polizia Penitenziaria senza automezzi in Calabria

sappedurantebellucci

Lamezia Terme – “E’ davvero grave la situazione dei mezzi della polizia penitenziaria in Calabria, tant’e’ che si rischia di far saltare anche i processi. Infatti, la maggior parte degli automezzi che dovrebbero trasportare i detenuti nelle aule di giustizia, ovvero in ospedale in caso di visite e da un carcere all’altro dell’Italia hanno ormai fatto anche 500.000 chilometri”. Lo affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale dello stesso sindacato di categoria. “A Rossano, per esempio, – spiegano – il nucleo traduzioni e piantonamento dispone di un mezzo Ducato Maxi, a fronte di quattro mezzi Ducato e Iveco assegnati per le traduzioni dei circa 170 detenuti media sicurezza. Non c’e’ nessun mezzo protetto, a fronte dei tre assegnati, attualmente tutti fermi per ripristino funzionale o fuori uso, nonostante la presenza di circa 100 detenuti appartenenti ai circuiti alta sicurezza As1, As2, As3, tra i quali anche terroristici islamici, per i cui spostamenti le attuali disposizioni prevedono l’uso specifico di mezzi blindati. Non c’e’ nessuna autovettura, su quattro assegnate: sono tutte ferme per tagliando completo e varie anomalie. Ne deriva – aggiunge il Sappe – che di 12 mezzi assegnati complessivamente, il nucleo di Rossano puo’ fare affidamento, per i servizi di piantonamento e traduzione dei circa 300 detenuti ivi ristretti, per il momento, su un solo mezzo Ducato per il quale, tra le altre cose, quando avra’ percorso altri 1000 chilometri, bisognera’ provvedere al tagliando completo”. Ma, piu’ in generale, si evidenzia nella nota, “il parco automezzi attivo al nucleo di Rossano si compone di mezzi messi su strada in periodi che vanno dal 1991 al 2003 e con percorrenze medie di molto superiori ai 400.000 chilometri. Gli unici mezzi blindati che alla data odierna sono in fermo in autoparco, ad esempio, hanno percorso oltre 500.000 mila chilometri, essendo alcuni stati messi su strada nel 1995 e, di conseguenza, richiedono continua manutenzione, anche di carrozzeria, essendo soggetti ad infiltrazione di acqua piovana”.

Non e’ migliore la situazione negli altri istituti. “A Vibo Valentia, per esempio, – denuncia il sindacato – sembra che in base a delle recenti disposizioni regionali dell’amministrazione penitenziaria, non solo non potranno essere piu’ riparati quelli in avaria ma, addirittura, pare sia stato disposto il ritiro dei mezzi che si trovano in officina. Per far fronte alle incombenze quotidiane il Nucleo di Vibo Valentia deve continuamente chiedere l’assegnazione giornaliera dei singoli mezzi occorrenti; mezzi che vengono inviati da Nuclei di altre citta’ e che, peraltro, vengono resi disponibili solo il giorno prima della programmazione della traduzione, con il concreto pericolo che qualche traduzione possa non essere effettuata. Tale situazione, inoltre, appare essere contraria ai principi di economicita’, oltre che di efficienza dell’Amministrazione, con possibili ed eventuali responsabilita’ per danno erariale, considerato che questa organizzazione sembra raddoppiare i costi stessi (costi di missione, di carburante, eccessivo consumo dei pochi mezzi sovraccarichi di lavoro, senza considerare lo stress accumulato dal personale per i logoranti turni di lavoro), quando, in realta’, probabilmente, con gli stessi soldi si sarebbero potuti riparare i mezzi in avaria dell’autoparco di Vibo Valentia. Attualmente, – si fa rilevare – dei 9 mezzi assegnati solo uno funziona. Sembra, tra l’altro, che vi sia disponibilita’, da tempo, per la concessione, gratuita, di un automezzo dal parco automobili dei beni confiscati ma, ad oggi, pare che per problemi burocratici l’autovettura non sia stata assegnata e, quindi, il servizio posta detenuti deve essere effettuato con un mezzo della polizia penitenziaria. Siamo, quindi, molto preoccupati – scrivono i due sindacalisti – per la sicurezza del personale e, per tale ragione, proprio ieri abbiamo scritto al Ministro ed ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, affinche’ si possa al piu’ presto provvedere alla riparazione e alla sostituzione dei mezzi”.